Operazione anti-camorra, arrestato un operaio del clan Gionta a Monfalcone
MONFALCONE. È stato eseguito anche Monfalcone uno degli ordini di custodia cautelare, emessi dal Tribunale di Napoli, contro soggetti ritenuti appartenenti al clan camorristico dei Gionta. In manette è finito Antonio Palumbo, 34 anni, di Torre Annunziata, che a Monfalcone si era stabilito da alcuni mesi e lavorava come operaio per una ditta napoletana che opera in subappalto nei cantieri navali. Nei suoi confronti il Gip ha emesso il provvedimento cautelare per il reato di estorsione, in quanto Palumbo è sospettato di far parte del gruppo che chiedeva tangenti per i carcerati. Risulta anche indagato per il tentato omicidio avvenuto nel 2015, ma il giudice non ha ritenuto sussistano nei suoi confronti gravi indizi per emettere una misura cautelare. I carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione nella città oplontina, a Torre del Greco e a Monfalcone a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda nei confronti di 8 persone (considerate legate agli affari del clan Gionta), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentativo di omicidio, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, estorsione e detenzione e porto illecito di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. I carabinieri hanno ricostruito, tra l'altro, la dinamica del tentativo di omicidio, avvenuto a Torre Annunziata il 10 febbraio 2015, di un narcotrafficante che si era ribellato al pagamento del «regalo di Natale per i carcerati». Documentato dai militari il giro delle estorsioni agli imprenditori, la gestione delle "piazze di spaccio" con imposizione del versamento di una quota dei profitti nelle casse del clan, nonché la disponibilità e l'uso di armi.
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