Operata in ritardo, chirughi a processo

Davanti al Tribunale di Gorizia i due medici dell’ospedale di Gorizia Stacul e Cerato sono accusati di lesioni. Parte lesa donna di 32 anni
Di Roberto Covaz

Vittima di una torsione dell’intestino se operata in tempo non avrebbe avuto alcuna conseguenza. Ma è stata sottoposta a operazione solo dopo una lunga e dolorosa attesa nel corridoio del Pronto soccorso di Gorizia. Gli effetti del ritardato intervento pesano nella vita della goriziana Loredana B., che all’epoca dei fatti aveva 32 anni. Si ritrova con un intestino più corto di quasi tre metri.

Il caso è stato evocato ieri nell’aula Battello del Tribunale di Gorizia davanti al collegio giudicante composto da Coppari, presidente, Bonasia e Rozze. Imputati di lesioni in conseguenza di un delitto e rifiuto d’atti d’ufficio sono due chirurghi dell’Aas Bassa Friulana-Isontina in servizio all’ospedale di Gorizia: Franz Cerato e Giuseppe Stacul (difesi rispettivamente dagli avvocati Sorrentino e Cattarini). Loredana B., parte civile, è assistita dall’avvocato Marin. L’accusa è sostenuta dalla pm Valentina Bossi. Il processo è alle battute iniziali, ulteriori udienze sono state fissate addirittura a febbraio e a marzo del prossimo anno.

Ieri ha deposto il padre di Loredana. Una deposizione tormentata per lui incalzato dall’avvocato Cattarini. Si è a lungo discusso se tra le conseguenze per la donna del ritardato intervento c’è anche l’impossibilità di poter correre. Poi è toccato deporre al medico del pronto soccorso Sergio Muiesan. Ha ricostruito quanto successo nella notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio 2012. «La donna è giunta al Ps verso le due con forti dolori all’addome. Ho valutato che fosse vittima di una patologia non usuale. Ho chiamato una prima volta il dottor Stacul a casa: era reperibile lui quella notte. Mi disse di predisporre un sondino gastrico. Poi visto che la situazione non migliorava l’ho richiamato altre due volte. La terza, verso le 5.30, mi ha risposto che in base al quadro che gli avevo fatto lui non avrebbe portato subito la paziente in sala operatoria. Consigliava di attendere l’arrivo del chirurgo in servizio dalle 8». A quel punto il collegio ha sospeso la deposizione accogliendo un’istanza di Cattarini. Nella prossima udienza verrà emessa la relativa ordinanza. Cattarini si è appellato all’articolo 16 della legge 24/17 entrata in vigore ai primi di aprile. La norma recita che “i verbali e gli atti conseguenti all'attività di gestione del rischio clinico non possono essere acquisiti o utilizzati nell'ambito di procedimenti giudiziari”. Quando Cattarini ha sollevato l’istanza Muiesan stava rispondendo a Bossi relativamente una nota interna firmata dall’ex dirigente del Ps Giagnorio. Poi ha deposto il medico del Pronto soccorso Piero Gallo: «Ho preso servizio alle 8. Ho ricevuto le consegne da Muiesan. La paziente era in codice rosso, situazione d’urgenza, a rischio arresto cardiaco».

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