Operaio morto, i datori di lavoro a giudizio a Trieste

Stefano Fiorentino era stato travolto da una barra di metallo. I due responsabili della Italfer accusati di omicidio colposo
Foto BRUNI 05.06.17 Wartsila-muore schiacciato operaio esterno della italferr-il capannone della disgrazia
Foto BRUNI 05.06.17 Wartsila-muore schiacciato operaio esterno della italferr-il capannone della disgrazia

TRIESTE I due indagati per la morte del quarantottenne Stefano Fiorentino, l’operaio della Italfer travolto un anno e mezzo fa da una barra di metallo all’interno dello stabilimento Wärtsilä di Bagnoli, andranno a processo. Si tratta dei datori di lavoro della ditta, un’impresa di San Dorligo della Valle specializzata nel recupero di rottami: il trentatreenne Gianluca Caris e la ventottenne Elisa Rossetti De Scander, amministratrice unica.

Entrambi gli imputati, difesi dagli avvocati di fiducia Riccardo Cattarini e Maria Pia Maier, sono stati rinviati a giudizio dal gup Laura Barresi nell’udienza di venerdì scorso. Caris e Rossetti De Scander sono accusati di omicidio colposo.

Il dibattimento comincerà a giugno del prossimo anno. Andranno appurate le eventuali responsabilità contestate nell’indagine del pm Matteo Tripani, il magistrato titolare del fascicolo, innanzitutto sul rispetto delle norme sulla sicurezza.

La tragedia si era verificata il 5 giugno dell’anno scorso. Fiorentino stava lavorando all’interno di un capannone del comprensorio Wärtsilä; è deceduto in seguito alla caduta di una barra di metallo. L’operaio, stando a quanto è emerso nell’istruttoria, stava lavorando da solo sull’imponente struttura che poi l’ha schiacciato. Il quarantottenne aveva il compito di rimuovere dal corpo motore, portandolo a terra, un pesante tubo metallico. Per spostarlo doveva usare una gru.

Per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, il pm aveva affidato una perizia (un accertamento tecnico non ripetibile, utile a fini processuali) all’ingegner Franco Curtarello di Padova, esperto di strutture in acciaio e di sicurezza nei cantieri a livello nazionale. Il professionista si era anche occupato a Trieste del crollo del palco per il concerto di Jovanotti mentre era in fase di allestimento al PalaTrieste. Il crollo era costato la vita nel dicembre del 2011 allo studente Francesco Pinna.

Secondo il pm i due responsabili della Italfer non avrebbero verificato le condizioni di stabilità del macchinario prima dell’inizio dei lavori di demolizione alla Wärtsilä. Verifiche che, stando alle ipotesi avanzate, avrebbero potuto accertare il peso effettivo della condotta, pari a 2.950 kg, determinato in particolare dalla presenza di una graniglia posizionata all’interno dello strumento, contro i 440 kg stimati per la sola condotta. Una valutazione più accurata avrebbe forse consentito di rafforzare e puntellare la struttura, così da evitare possibili crolli? Ma è solo uno degli aspetti contestati dall’accusa e che emergeranno in aula.

«È un processo complicato, abbiamo deciso di riservare al dibattimento ogni elemento difensivo», osserva l’avvocato Cattarini. La famiglia dell’operaio, che si è costituita parte civile, si è affidata invece all’avvocato Marina Rizzi. —


 

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