Onda gigante, il capitano è sotto accusa

Criticato perché aveva deciso di proseguire la rotta malgrado il forte maltempo. Sul web l'exploit del Piccolo che ha diffuso il video girato dal passeggero triestino Ervino Curtis
La prua della Louis Majesty
La prua della Louis Majesty
TRIESTE
L’onda gigantesca che fa esplodere le vetrate della nave, la gente che fugge urlando, il mare che invade sale e cabine. Una tragedia raccontata e ripresa in diretta da un testimone che diventa reporter. Non era passato nemmeno un’ora da quando l’onda (ieri si sono ipotizzate più ondate) aveva colpito la nave da crociera Louis Majesty, in balia di una burrasca e mare forza 8 nel Golfo del Leone provocando due morti e 14 feriti che la notizia arrivava già a Il Piccolo con una telefonata dal cellulare di un triestino, Ervino Curtis.


E ieri dal porto di Barcellona dove è attraccata la nave, gli ultimi dettagli e il bilancio della tragica crociera. Curtis era ancora lì a bordo, come altri passeggeri (oltre 1350) tra cui 170 italiani, che solo forse oggi saranno rimpatriati completamente. Troppo complesso l’iter per far rientrare un tale numero di passeggeri di tante nazionalità. Oltre a Curtis e sua moglie erano solo altri 3 i triestini a bordo: una coppia e una ragazza. Ben 56 gli sloveni presenti e sono soprattutto tra quelli i feriti, perchè erano in sala al momento dell’onda gigante.


Tre i feriti in maniera più grave (non sono a rischio della vita) e in particolare una signora slovena di 64 anni che si trova in terapia intensiva all’ospedale Vall d’Hebron a Barcellona. Feriti pure una donna italiana e il figlio tredicenne del genovese, Giuseppe Neri, morto dopo essere stato travolto dai rottami e dal mobilio trascinati dall’acqua che ha fatto esplodere le vetrate. Il mare è entrato dappertutto allagando ponti e cabine della Louis Majesty. Neri, 52 anni, ha trascorso la sua vita di lavoro come dipendente dell’Istituto idrografico della Marina militare a Genova disegnando carte nautiche ed è stato il mare a portarlo via a soli 52 anni. Una tragica beffa. Il figlio si è salvato per miracolo sottratto alla morte dalla madre.


L’altro morto è un turista tedesco. Da quanto si sa è la terza volta che accade al comandante della Louis Majesty: secondo la compagnia cipriota non sarà aperta un’inchiesta interna perchè «le onde che hanno colpito la nave sono un fenomeno naturale imprevisto e imprevedibile» e la nave non poteva evitarle. Ma secondo alcune fonti le autorità dovrebbero ritirare la licenza al capitano per aver deciso di continuare la crociera da Barcellona a Genova nonostante le condizioni avverse del mare.


È stato il nostro giornale mercoledì a ricevere per primo la notizia della disgrazia in mare da Curtis, 63 anni noto per il suo passato all’Ente porto di Michele Zanetti e ai vertici dell’associazione italo romena Decebal. Curtis era in crociera assieme alla moglie, doveva rientrare a Genova. Ed è sempre stato il Piccolo a dare per primo in Italia la notizia, ancor prima che sul giornale sul suo sito Internet rimbalzato poi su quello di Repubblica, il Gruppo di riferimento del quotidiano di Trieste. Un collegamento in diretta da bordo della nave mentre stava riparando a Barcellona dannegiata e colma di acqua, il racconto di Curtis in contemporanea sul web.


E ieri poi, colpo finale, il video realizzato da Curtis che per caso, mentre aspetta il turno per il briefing degli italiani, riprende in diretta l’onda che fa esplodere le vetrate, colpisce i passeggeri (la maggior parte sloveni in quel momento) il panico generale con l’acqua che allaga tutto in un sottofondo di grida. Due i filmati, uno sulla tragedia, il secondo sulla devastazione provocata dall’onda alla nave: le grandi finestre del salone completamente distrutte, il soffitto di lamiere ridotto a pezzi con parti ancora penzolanti come dopo un’esplosione.


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