Omicidio Novacco. Console: il manicomio meglio del carcere
di Corrado Barbacini
Giuseppe Console, 24 anni, uno degli assassini di Gretta, sarà sottoposto a un accertamento psichiatrico urgente per verificare la compatibilità con la permanenza in carcere. Lo ha disposto il gip Raffaele Morway che ha incaricato lo psichiatra Benedetto Capodieci a effettuare una serie di visite specialistiche al giovane detenuto nel carcere di Gorizia. Incontri che dovrebbero iniziare lunedì prossimo. Il provvedimento del gip è sostanzialmente un accertamento informale indirizzato solamente a capire se sia meglio per la salute psichica di Console la detenzione in un carcere o piuttosto in una struttura protetta come potrebbe essere il manicomio giudiziario. Si tratta dunque non certo di un atto che in qualche modo possa avere il valore di una perizia psichiatrica. All’origine della decisione del giudice Morvay la serie di lettere che lo stesso Console ha inviato al magistrato in cui ha chiesto di essere trasferito in una struttura sanitaria specializzata. Come peraltro aveva domandato fin dal primo giorno dell’arresto avvenuto in Calabria. Ma c’è di più. È probabile che la decisione del gip Morvay sia anche dipesa dal tentato suicidio di Console. L’episodio è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. Console aveva tentato di impiccarsi con un lenzuolo arrotolato trasformato grossolantamente in corda nella sua cella all’interno del carcere goriziano. Alcuni agenti si sono accorti e lo hanno salvato appena in tempo. È stato accompagnato all’ospedale di Gorizia. È stato tenuto in osservazione per alcune ore prima di essere dimesso e ritrasferito in carcere dove - necessariamente - è stata intensificata la sorveglianza degli agenti.
«L’episodio - aveva detto in quell’occasione l’avvocato Nicoletta Menosso, difensore assieme al collega Pieraurelio Cicuttini, «è un segnale che viene da una persona evidentemente affetta da disturbi mentali importanti come ci ha segnalato il dottor Mezzina del Centro di salute mentale di Barcola».
Nelle scorse settimane l’avvocato Maria Genovese, difensore dell’altro accusato dell’omicidio, Alessandro “Tex” Cavalli, aveva fatto incontrare in carcere al Coroneo il proprio cliente con uno psicologo. L’intenzione di effettuare la perizia psichiatrica è attualmente al vaglio anche del pm Massimo De Bortoli, il magistrato che dirige questa difficile inchiesta. Certo, nessuno vuole anticipare i tempi e tantomeno scegliere una strategia sull’onda dell'emozione.
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