Omicidio di via Puccini Il rebus dell’automobile

Tre numeri e una lettera. Un nuovo rebus sulla morte di Nerina Zennaro Molinari, l’ottantasettenne uccisa nel gennaio del 2016 nel suo appartamento di via Puccini sotto i colpi di un battitappeto: la targa di una macchina. L’automobile transitata nei pressi dell’abitazione della vittima in un orario compatibile con il delitto, appartiene o no al quarantatreenne Tiziano Castellani, l’ex venditore di aspirapolveri attualmente in carcere con l’accusa di omicidio?
Il mezzo era stato ripreso dalle sei telecamere esterne del commissariato di via Mascagni che si trova nella stessa zona delle casa in cui viveva l’ottantasettenne. Nell’udienza di ieri in Tribunale è stato sentito il perito nominato dalla Corte d’Assise, Marco Zonaro. Il tecnico, che ha utilizzato un particolare programma specializzato nella lettura dei fotogrammi, dotato di filtri e contrasti sofisticati, è riuscito a individuare alcune cifre della targa. O, almeno, a ipotizzarle: un 5 o un 3 come primo numero; un 3 come secondo; un 7 (ma non si esclude un 2) per il terzo. Numeri che potrebbero essere ricondotti a quelli del mezzo di proprietà di Castellani? Andrà accertato.
Ma il consulente nominato dal pubblico ministero, che ha impiegato ulteriori filtraggi sulle sequenze video, ha rintracciato anche una linea verticale in posizione centrale su un carattere alfanumerico presente sulla targa, forse compatibile con una “T” o una “Y”.
Al termine dell’udienza la Corte d’Assise presieduta dal giudice Filippo Gulotta si è riunita in Camera di consiglio e ha disposto un’ulteriore perizia sui frammenti verdi dell’oggetto contundente - si presume il battitappeto, identificato come arma del delitto - trovati nell’appartamento in cui è avvenuto l’omicidio. La prossima udienza, programmata a fine mese, dovrà stabilire a chi affidare l’incarico.
«L’udienza di oggi (ieri, ndr) conferma quanto già oggetto delle prove contenute nel fascicolo del pubblico ministero - ha osservato Paolo Codiglia, l’avvocato di parte civile -. Credo quindi che siano state identificate grosso modo le cifre della targa dell’auto che era in uso a Castellani. L’utilizzo di particolari tecniche informatiche, come i filtri per le immagini, possono rendere possibile ciò».
Così Maurizio Paniz, il legale che difende l’imputato: «La perizia costituisce l’esternazione di uno scrupolo, di questo va dato merito e atto alla Corte», ha affermato il legale. «Come sempre io guardo con estrema serenità a tutto il materiale probatorio che viene predisposto e poi ne trarrò le conclusioni. Giudicare è sempre molto difficile quindi è giusto poter disporre di tutti gli elementi, come le perizie tecniche sulle immagini, per evitare qualsiasi tipo di errore».(g.s.)
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