Omicidio Alpi-Hrovatin, chiesta nuova archiviazione

La Procura di Roma inoltra ancora una volta la domanda dopo quella respinta lo scorso giugno dal gip, che aveva disposto ulteriori accertamenti

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ROMA. Potrebbe arrivare a breve la parola fine sulla vicenda giudiziaria legata all'omicidio della giornalista del Tg3, Ilaria Alpi e del cameraman triestino Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo del 1994. La Procura di Roma ha chiesto una nuova archiviazione del procedimento, dopo quella respinta dal gip che a giugno aveva disposto nuovi accertamenti. I pm di piazzale Clodio hanno depositato la richiesta, ora in fase di notifica alle parti, da cui emerge che l'attività istruttoria svolta negli ultimi sei mesi non ha prodotto spunti investigativi sufficienti a proseguire le indagini. «La decisione della Procura non è certo un fulmine a ciel sereno - commenta l'avvocato Giovanni D'Amati, uno dei legali della famiglia Alpi -. È una decisione che dispiace ma attendiamo di leggere il provvedimento per una analisi più approfondita». Intanto Fnsi, Usigrai, il Comitato di redazione del Tg3 e Articolo21 annunciano che il 20 marzo, durante l’iniziativa già fissata alla Camera, «torneremo a chiedere che sia compiuto ogni sforzo per arrivare alla verità e alla giustizia».

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A determinare il rigetto alla prima richiesta di archiviazione c’è anche la trascrizione di una intercettazione tra due cittadini somali, presente nelle carte di una inchiesta della Procura di Firenze e inviata a piazzale Clodio nell'aprile 2018, in cui i due affermano che Ilaria «è stata uccisa dagli italiani». La Procura ha ritenuto da subito questo dialogo non determinate a riaprire le indagini ma il gip Andrea Fanelli ha affidato ai pm altri 180 giorni per proseguire gli accertamenti. Il giudice aveva incaricato i pm di fare vari passi tra cui l'audizione dei protagonisti di quella intercettazione e in particolare di Abdi Badre Hayle «al fine di accertare da chi è partito l'ordine di versare la somma di 40 mila dollari all'avvocato Duale e come egli facesse a sapere che era “per la questione Hashi”».

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Il gip aveva anche chiesto di ascoltare Mohamed Geddi Bashir per «accertare da chi ha ricevuto l'informazione - così nel documento del gip - che Hashi Omar Hassan (condannato in via definitiva a 26 anni e poi assolto nel processo di revisione) era stato ingiustamente condannato per l'omicidio di Ilaria Alpi e che quest'ultima era stata invece uccisa da militari italiani». Il giudice nel provvedimento di proroga delle indagini citava una relazione del Sisde del 1997: si chiedeva di ascoltare «la fonte confidenziale» citata in quella relazione «previa nuova richiesta al direttore pro tempore» sulla «attuale possibilità di rivelarne le generalità». Elementi che evidentemente non hanno concretizzato nuovi spunti di indagine.

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La richiesta di archiviazione viene intanto definita «una scelta grave, un ennesimo insulto alla giustizia, alla verità e alla dignità delle istituzioni preposte» da Mariangela Gritta Grainer, presidente dell’associazione Ilaria Alpi. —
 

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