Omicidio all'autoporto di Fernetti: fermati due camionisti russi

TRIESTE Due camionisti russi sono in carcere dalle prime luci dell’alba di ieri perché ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio del loro connazionale –Roman Mazukin di 32 anni - avvenuto sabato sera all’autoporto di Fernetti.
I due presunti assassini dopo il fermo avvenuto nella notte di sabato sono stati interrogati domenica mattina attorno alle 10 dal pm Lucia Baldovin.
In particolare i carabinieri li sospettano, uno perché gli sono state trovate sugli abiti alcune macchie di sangue, l’altro perché nella cabina del suo camion c’erano tracce riconducibili alla vittima.
Entrambi, da quanto appreso, si professano innocenti e giustificano le tracce con la circostanza di aver tentato di aiutare il connazionale avendolo trovato ferito. Ad assisterli gli avvocati Marta Silano e Marco Fazzini.
Mazukin è morto dissanguato sull’asfalto dell’autoporto di Fernetti nel tardo pomeriggio di ieri: fatale è stato un fendente all’addome, inferto violentemente con la lama di un coltello.
Il suo corpo è stato rinvenuto a terra, adagiato accanto a un Tir slovacco, da due colleghi che stavano facendo rientro al proprio rimorchio per passarvi la notte.
La vittima, un uomo sui 45 anni dalla corporatura massiccia, era ancora vivo quando i due l’hanno trovato a terra. Un impiegato dell’autoporto ha allertato il 118 pochi istanti dopo, attorno alle 18.15. un’ambulanza e un’automedica sono arrivate sul posto verso le 18.30, quando sul luogo del delitto già si trovavano i carabinieri del Comando provinciale di via dell’Istria e quelli della vicina stazione di Opicina, ma ai sanitari non è rimasto altro da fare che constatare il decesso dell’uomo.
Roman è spirato in pochi minuti in seguito a una ferita che evidentemente gli ha fatto perdere molto sangue.
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