Ombre di corruzione all’Enpapi Indagato il presidente Schiavon

Inchiesta sui vertici dell’ente che cura la gestione della previdenza degli infermieri L’ex vicesindaco di Turriaco: «Sono sereno, una vicenda umanamente pesante»



Si dice del tutto estraneo all’ipotesi di corruzione avanzata dall’indagine della Procura di Roma che interessa i vertici dell’Enpapi Mario Schiavon, presidente dell’ente di previdenza degli infermieri e degli operatori sanitari ed ex vicesindaco e assessore comunale a Turriaco dal 2000 al 2010. «Ho piena fiducia nella magistratura», aggiunge Schiavon, non nascondendo come però la «vicenda sia umanamente pesante».

Nato a Grado nel 1955, padre di Giovanni, entrato nel 2014 nella giunta del sindaco Enrico Bullian, laureato in Scienze infermieristiche e libero professionista, Schiavon è presidente dell’Enpapi dal 2003 e nel registro degli indagati è finito in questi giorni non solo per l’ipotesi di corruzione, insieme al direttore generale Marco Bernardini, al dg vicario, Luca Di Fazio, a Giovanni Egidio Conte e Luigi Argiolas. Nell’inchiesta della Procura di Roma si ventila anche un secondo reato: ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Secondo gli inquirenti, i fondi dell’ente di previdenza sarebbero stati investiti in operazioni rischiose e, soprattutto, per ottenere favori economici stipulando contratti con società conniventi. Per questo, su disposizione della Procura, i finanzieri del Nucleo di polizia valutaria hanno sequestrato computer, supporti informatici e plichi di documenti dalla sede centrale dell’ente di previdenza, a Roma, perché, come scritto nel decreto di perquisizione, sarebbe sussistito il pericolo che i documenti potessero essere dispersi, occultati o distrutti.

Non è la prima volta che Enpapi finisce nella bufera: investimenti, consulenze anomale e un contratto Cococo da 110 mila euro l’anno del presidente avevano portato Schiavon un anno fa in audizione davanti alla commissione bicamerale di controllo sugli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. «Sono molto sereno – dice Schiavon –. Chi mi conosce sa chi sono e cosa faccio». La vicenda non sembra creare, almeno apparentemente, imbarazzo nell’amministrazione comunale, in cui Giovanni Schiavon è entrato nel 2014 con il ruolo oltre che di assessore ai Lavori pubblici anche con quello di vicesindaco, carica ceduta lo scorso giugno all’altro esponente dem in giunta, Carla De Faveri. «Ero al corrente dell’accaduto – afferma il sindaco Enrico Bullian – che comunque non ha alcun rapporto con Turriaco. Premesso che sono garantista e voglio attendere l’esito delle indagini».

All’amministrazione della sua cittadina d’adozione, dove continua ad abitare, Mario Schiavon ha dedicato dieci anni di impegno, attraversando tre mandati del sindaco Alessandra Brumat, fino alle dimissioni, a un solo anno dalla terza riconferma come assessore (si era candidato nelle file del Pd), nel 2010. Dallo scorso anno anche nel Consiglio di indirizzo della Fondazione Carigo, in rappresentanza delle associazioni culturali, Schiavon è però stato innanzitutto presidente del Collegio provinciale Ipasvi di Gorizia, carica ricoperta dal 1990 al 2012, e poi appunto presidente dell’Enpapi, dal 2003, e vicepresidente, dal 2008 a oggi, dell’Adepp, l’Associazione degli enti di previdenza privatizzati. Un percorso coronato dieci anni fa dall’onorificenza di commendatore della Repubblica. —



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