Oltre tremila persone fermate in Friuli Venezia Giulia: sanzioni per 164 trasgressori

TRIESTE . Aumentano le multe e i controlli in strada, ma la gente continua comunque a uscire di casa senza validi motivi. Le forze dell’ordine impegnate in Friuli Venezia Giulia nell’ambito degli accertamenti per il rispetto delle misure di contenimento alla diffusione del coronavirus, hanno fermato 3.059 persone. Di queste, 164 sono state sanzionate per il mancato rispetto del provvedimenti emessi dalle autorità.
Non solo multe però. Tre degli oltre tremila cittadini fermati, inoltre, sono stati denunciati per aver dichiarato il falso nel modulo di autocertificazione.
I numeri si riferiscono agli ultimi dati diramati dalle forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia locale, Guardia di finanza), che coprono il monitoraggio effettuato dalle 7 di mattina dell’altro ieri alle 7 di mattina di ieri. Lo ha reso noto la Prefettura di Trieste che, come di consueto, raccoglie l’attività sull’intero territorio regionale.
Nel corso delle ventiquattr’ore sono stati compiuti accertamenti anche su 993 esercizi commerciali. Un gestore è stato sanzionato: aveva tenuto aperto nonostante i divieti.
Nel territorio di Trieste invece, come informa la Questura, sono state invece fermate 512 persone. Trentanove, in questo caso, i cittadini multati. E su un totale di 18 attività commerciali monitorate (negozi, bar, ristoranti, pizzerie e altre realtà), è stato sanzionato un unico commerciante: è il gestore segnalato dalle rilevazioni regionali.
In queste settimane gli esiti degli accertamenti degli agenti e dei militari hanno seguito un andamento altalenante. Dopo un primo calo del numero dei multati, anche i triestini hanno ricominciato a trasgredire i decreti nazionali e regionali. Di qui la decisione, intrapresa dalla Prefettura, di inasprire ulteriormente la vigilanza. «Non è il momento di rilassarsi - spiegava il prefetto di Trieste Valerio Valenti nei giorni scorsi - non è il momento di assumere comportamenti che possono compromettere tutti i sacrifici fino ad ora fatti. È doveroso non mollare, non lasciarsi andare. Soprattutto - sottolienava ancora il commissario di governo - per onorare e rispettare il lavoro di quanti a rischio della propria vita sono in prima linea nell’azione di contrasto all’epidemia». —
g.s.. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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