Oltre cento alla mensa degli ultimi a Monfalcone
MONFALCONE Sono stati più di cento quest’anno gli “ospiti” al tradizionale pranzo natalizio organizzato a Santo Stefano dalla Caritas diocesana e dal decanato delle parrocchie di Monfalcone nella mensa della Caritas dell’Oratorio San Michele in via Mazzini. Un giorno in allegria diverso dagli altri che scaccia la solitudine per quelli che si sentono “ultimi” della società, per i nuovi poveri, giovani e anziani. Don Fulvio Ostroman, parroco del duomo di Sant’Ambrogio, per due giorni al lavoro in cucina, ha coordinato la distribuzione delle pietanze nel salone, dove è stata predisposta una grande tavolata a ferro di cavallo, mentre sul palco un complesso suonava musica di intrattenimento.
«Anche quest’anno – ha spiegato don Fulvio – abbiamo visto nuove persone che prima non c’erano. Italiani in maggioranza rispetto gli stranieri, gente che ha perso il lavoro, divorziati diventati all’improvviso poveri, persone sole, qualche famiglia. Desiderano tanto stare in compagnia sperando che ci sia un miglioramento nella vita quotidiana».
Di speranza ha parlato nel suo saluto anche don Paolo Zuttion, responsabile della Caritas diocesana di Gorizia, e nell’omelia don Remo Ceol, che ha celebrato la messa nella cappella dell’oratorio. Per la prima volta quest’anno, poi, i bambini della prima comunione di Staranzano e Monfalcone hanno confezionato bigliettini di auguri con simboli natalizi che sono stati donati a ogni ospite presente. A manifestare la vicinanza con i bisognosi erano presenti anche alcuni sacerdoti del mandamento monfalconese e diversi parroci del Decanato di Monfalcone: don Renzo Boscarol di Ronchi dei Legionari (il primo decano), don Francesco Maria Fragiacomo della parrocchia di San Pietro e Paolo di Staranzano, il parroco del duomo di Sant’Ambrogio, don Fulvio Ostroman e don Marco Zaina, in rappresentanza delle parrocchie della Marcelliana e di via Romana. Presenti anche due missionari della diocesi di Gorizia in Costa D’Avorio, don Eric (spesso in ausilio in duomo) e don David.
A “dirigere” la squadra di cuochi don Fulvio Ostroman, impegnato tra i fornelli della cucina, che ha voluto sottolineare ancora una volta la generosità di volontari, Fondazione Carigo, A2a e Sbe, società che da anni è uno dei più importanti benefattori della mensa della Caritas. Gli ospiti sono stati serviti a tavola da una ventina di volontari, tra scout, Emergency, Azione cattolica, disponibili nonostante la giornata festiva. Come sempre il menù del tradizionale pranzo era ottimo e abbondante: antipasto misto con affettati e formaggio, poi bis di primi, due secondi (carrè di maiale con piselli e funghi, “musetto” con crauti), dolce e caffè. La cucina ha preparato anche un piatto diverso per i musulmani che non mangiano carne di manzo e di maiale. Dopo il pranzo musica e divertimenti con giochi e con la tombola. Come premi dolciumi e caramelle.
Al pranzo di Natale organizzato in piazza della Repubblica il 25 ha preso parte un’altra settantina di persone, disagiate e persone sole, senza diversità. Tutti, oltre alla possibilità di trascorrere in compagnia il pranzo di Natale, hanno ricevuto regali e panettoni. L’intrattenimento di Angela De Falco ha garantito poi tanta musica e divertimento. E poi ancora spazio al karaoke, a giochi e alla tradizionale tombola, che ha visto vincere qualcosa tutti. «Per i doni che abbiamo ricevuto ci sono da ringraziare i giovani della Lions Club, che hanno offerto a tutti un panettoncino – spiega la consigliere delegata Giuliana Garimberti –, il titolare della Flash srl Rovinelli e l’Ipersimply di via Boito, devo dire l’unico supermercato cui ho scritto che ha risposto. L’Ipersimply con il suo responsabile Renald Rista ha donato panettoni, bottiglie di spumante e sacchi enormi di cioccolatini, che sono stati super apprezzati da tutti». Don Fulvio nelle sue omelie nella messa di mezzanotte in duomo e ancora alla Marcelliana alla mattina ha sollecitato a comprendere come quella di Gesù sia la nascita di un bambino migrante, in povertà e annunciata ad altri ultimi, i pastori.
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