Oltre 20 mila volatili si sono rifugiati alla Cona
STARANZANO Eccezionale migrazione di volatili nella Riserva naturale regionale Foce Isonzo-Isola della Cona anche nell’anno della pandemia. Sono infatti più di 20.000 gli uccelli che provengono dalle fredde regioni del Nord Europa, specie da Russia e Siberia per svernare all’Isola della Cona.
Ne sanno qualcosa di questi movimenti gli operatori della Stazione biologica dell’Isola della Cona (Sbic), l’ornitologo e “manager” Silvano Candotto e il naturalista Matteo De Luca, autori degli scatti fotografici, ai quali è stato affidato il conteggio. Hanno appena concluso l’ultimo monitoraggio della fauna registrando oltre 20 mila esemplari per il censimento globale IWC (International Waterbird Census), cioè per il conteggio degli uccelli acquatici svernanti.
La rilevazione della “Birds Check List”, che comprende pure gabbiani e cigni, ha lo scopo di ottenere una fotografia della situazione, poi ricadute a livello scientifico e conservazionistico e per determinare eventualmente le quote di individui abbattili per le specie cacciabili. Dai calcoli sono stati rilevati 15.785 uccelli appartenenti a 377 specie differenti, a cui vanno aggiunti 780 “cormorani” e 270 “marangoni minori” i cui conteggi sono stati effettuati nel sito di riposo notturno.
Il numero è leggermente inferiore rispetto all’annata precedente solo per alcune specie di anatre come “fischione”, “canapiglia” e “germano reale”. Interessante l’osservazione di 4.000 “oche lombardelle” fino a qualche anno fa molto rare in Cona, poi 3 “oche collorosso” e 371 “pivieri dorati”, un numero importante per la Riserva.
Complessivamente sono state osservate più specie degli anni precedenti con un totale di 55. Erano 41 nel 2015, 52 nel 2016, 46 nel 2017, 49 nel 2018, 54 nel 2019. Fare osservazione e Birdwatching, dunque, in questo periodo, rispettando le regole anticontagio emanate anche per la Riserva, per i visitatori e gli amanti della natura sarà uno spettacolo unico e straordinario.
«Il 2020 – sottolinea Matteo De Luca - malgrado il Covid è stato un anno positivo per la Riserva, innanzitutto riguardo le riparazioni e la messa in sicurezza degli argini. Poi in termini faunistici dove abbiamo avuto la seconda osservazione di “gatto selvatico”, la prima osservazione di “sciacallo dorato”, la conferma della “puzzola” dopo anni di assenza di dati oggettivi, tutte documentate da “video-trappole”».
Evidenzia anche «il completamento di alcuni lavori essenziali di strutture come il rifacimento dei tetti dell’osservatorio della “Marinetta”, del “Museo della Papera” e del ricovero del cavalli Camargue».
Il 2021 si preannuncia inoltre molto interessante per le manutenzioni della Riserva. Sono previsti, infatti, nuovi lavori finanziati dalla Regione in carico al Consorzio di Bonifica Pianura Isontina finalizzati alla messa in sicurezza degli argini, dal ripristino al miglioramento della funzionalità idraulica a protezione dalle maree poiché che stanno “salando” la zona. I lavori verranno effettuati tra i mesi di agosto e settembre, dopo la messa in asciutta del bacino.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo