Oltraggio in aula, militante Tlt condannato

Due mesi di reclusione all’indipendentista di Trieste Libera accusato di aver offeso il magistrato durante un’udienza in aula
Foto Bruni 17.07.13 TLT:udienza in tribunale
Foto Bruni 17.07.13 TLT:udienza in tribunale



I toni, le parole, l’atteggiamento. È costato due mesi di reclusione per il reato di “oltraggio a magistrato in udienza” lo show di un militante del Movimento Trieste Libera, il settantatreenne Angelo Pradella, andato in scena l’estate del 2013 in un’aula giudiziaria del Tribunale di Trieste.

Era il mattino del 17 luglio. «Tutti fuori... anche lei», così si era rivolto il militante al giudice Massimo Tomassini. Il magistrato quel giorno presiedeva l’udienza di smistamento di un processo su un presunto «difetto di giurisdizione dell’Autorità giudiziaria italiana sul territorio di Trieste», sollevato da Roberto Giurastante (uno dei principali attivisti) attorno a un procedimento penale che lo vedeva come querelante per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di un giornalista di Antenna Tre. In quel momento all’esterno del palazzo era in corso anche una manifestazione di protesta dei militanti, a sostegno delle tesi indipendentiste.

La decisione del giudice Tomassini di rinviare l’udienza al gennaio successivo (semplicemente perché era assente il giudice chiamato a esaminare la questione specifica) aveva suscitato la reazione scomposta dei militanti (una quarantina circa) entrati in aula con tamburi, fischietti e striscioni. Il rinvio era stato accolto dai presenti con risate, applausi ironici e commenti ad alta voce. Tutto poi visibile in un video pubblicato dai presenti sui social network.

Tomassini aveva quindi invitato il carabiniere in servizio a far uscire il pubblico dall’aula. «Tutti fuori, compreso lei!», aveva urlato improvvisamente al giudice un uomo inferocito. Era Angelo Pradella. Una reazione che evidentemente aveva superato i limiti. Di qui la decisione del giudice di far identificare il militante dal carabiniere (era presente anche la Diogos). La vicenda era passata poi nelle mani della Procura.

La condanna nei confronti di Pradella, che potrà beneficiare della condizionale, è stata emessa dal Tribunale competente, quello di Bologna.

Sull’episodio, allora, era intervenuto il presidente della sezione penale del Tribunale di Trieste Filippo Gulotta, che aveva giudicato quanto avvenuto «un’assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni, un’indegna gazzarra». Oltre ai due mesi reclusione, il militante è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni. «Non ci sarà una causa civile per il risarcimento, perché l’obiettivo non è questo», ci tiene a precisare l’avvocato Marta Silano, il legale che ha difeso Tomassini nel procedimento. «L’intenzione del giudice, infatti, è affermare un principio: in un’udienza non si possono tenere comportamenti del genere. Non si chiedono soldi, ma l’affermazione di un principio». —



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