Oltraggio al Lapidario, indaga la Procura

Sale la tensione. Casapound: «Gli antagonisti cercano di impedire la nostra iniziativa». Bel gesto del Consiglio provinciale
Di Roberto Covaz
Bumbaca Gorizia 29.04.2015 Consiglio provinciale rende omaggio a lapidario Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 29.04.2015 Consiglio provinciale rende omaggio a lapidario Fotografia di Pierluigi Bumbaca

La Digos indaga e la Procura della Repubblica ha annunciato l’apertura di un fascicolo sull’oltraggio al Lapidario di Gorizia. Sale la temperatura in vista del corteo di Casapound di sabato 23 maggio, giornata in cui a Gorizia, sponda èStoria, ci sarà Roberto Saviano. Sui social si stanno organizzando gruppi di antagonisti che sembrerebbero intenzionati a impedire il corteo di Casapound. Pioggia di reazioni contro l’oltraggio ai deportati goriziani da parte dei titini nel maggio del 1945. Reazioni da ogni schieramento politico, anche se Romoli giudica «tardive» quelle provenienti da sinistra. Gesto denso di significato quello del Consiglio provinciale che, assieme al presidente Enrico Gherghetta e alla giunta, ha reso omaggio al monumento al Parco della Rimembranza. Gherghetta e il presidente del Consiglio provinciale Gennaro Falanga hanno deposto una corona d’alloro «a nome di tutta la comunità isontina». Mentre si svolgeva il momento di riflessione due donne cercavano di pulire con l’ammoniaca le scritte rosse oltraggiose. Perché non ha provveduto il Comune? «Perché - spiega il sindaco Romoli - ho avuto pressioni da parte dell’associazione dei familiari dei deportati di lasciare le scritte fino al tre maggio. Domani (oggi ndr) decideremo in giunta». Casapound la mette giù dura: «Nemici della nazione, appartenenti verosimilmente alla sinistra antagonista, hanno oltraggiato il monumento in ricordo delle vittime italiane deportate e infoibate dai partigiani titini con la scellerata collaborazione dei partigiani comunisti italiani della Garibaldi in quella che fu pulizia etnica. Chiediamo che tutte le istituzioni prendano posizione pubblica contro questo atto di puro odio ideologico. Se certi ambienti della sinistra radicale, sedicenti detentori della democrazia, in assonanza con alcuni politici nazionali, vogliono creare tensione per impedirci di commemorare in modo pacifico coloro che hanno sacrificato tutto per dare a tutti noi, e anche a loro, una patria unita, sappiano che non retrocederemo di un passo». Il presidente della Provincia Gherghetta: «La nostra tragica storia ci ha insegnato il valore della democrazia, dell’accoglienza, della pace. E noi la insegneremo ai nostri figli. Non ci deve essere spazio per chi cerca di riportare odio e divisioni». Il sindaco di Gorizia Romoli: «Pur non condividendo spirito, ideali e metodi di questa associazione ritengo che abbia diritto come tutti i cittadini italiani di svolgere la sua manifestazione. Speriamo sia pacifica e spetta alle forze dell’ordine evitare che degeneri e impedire che gli antagonisti trasformino Gorizia in un campo di battaglia».

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