Olio d’oliva di Cherso conferita dall’Europa la certificazione Dop
CHERSO. Dopo il prosciutto istriano, anche l’olio extravergine di oliva di Cherso. Sono gli unici due prodotti che in Croazia possono vantare il marchio Dop, con l’olio dell’isola nordadriatica che da sabato si fregia ufficialmente di questo certificato di qualità, grazie ad un lavoro certosino durato sei anni, che ha visto in prima fila Ulika, l’associazione chersina per la promozione dell’olivicoltura e dell’agriturismo e la locale Cooperativa agricola, con in testa il suo direttore Mateo Ferari„. Sabato si è tenuta appunto la cerimonia di conferimento del certificato, che ha visto presenti – tra gli altri – diversi esponenti del governo croato, in primo luogo Vesna Pusi„, ministro degli Esteri e degli Affari europei. L’olio extravergine che ora vanta il contrassegno Dop (qualità che dipende esclusivamente o essenzialmente dal territorio in cui è stato prodotto l’olio) si chiama Mosaico Premium, costa 120 kune, circa 15 euro e 80 centesimi al litro e viene prodotto da chersini associati alla Cooperativa agricola. «In questo senso – così il presidente di Ulika e agronomo della cooperativa, Franko Fu›i„ – dobbiamo ringraziare i due pionieri dell’iniziativa, i nostri concittadini Claudio Ferlora e Vladimir Luzina, apprezzati olivicoltori». A soffermarsi sull’importanza di questo marchio è stato l’agronomo Ugo Toi„, figlio dell’indimenticabile Nivio Toich, fondatore della locale Comunità degli italiani: «Esaurito il processo in ambito nazionale – ha detto l’agronomo – ora il nostro olio va registrato in sede di Unione europea. Il marchio Dop è di proprietà della comunità isolana e in futuro ciascun produttore chersino potrà ottenerlo a patto che rispetti i criteri di qualità tipici del nostro olio d’oliva». Presente alla cerimonia anche l’assessore regionale istriano all’Agricoltura, Milan Antolovi„: «Gli olivicoltori istriani si stanno dando da fare per la certificazione Dop, ma dovranno attendere 2 o 3 anni. Il ritardo, se così può essere definito, è stato causato dall’iter per avere il marchio dop sui prosciutti istriani. Ci stiamo adoperando per avere il certificato anche per il Boscarin, il bue istriano e per i nostri formaggi».
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