Olimpiadi dell’italiano, una triestina in finale

Arianna Branelli, studentessa del Dante, sfiderà a Torino decine di altri giovani selezionati in tutta Italia

Adora le opere di Pirandello, ama Gabriel Garcia Marquez e, tra gli autori contemporanei, apprezza Milan Kundera. Per Arianna Branelli, studentessa del terzo anno del liceo Dante, la letteratura non è solo una semplice passione, ma uno strumento per comprendere gli altri e mettere alla prova se stessa. Arianna parteciperà infatti alla fase finale delle Olimpiadi dell'italiano, in programma il 6 aprile a Torino nell’aula magna del campus Einaudi.

Dovrà vedersela con gli altri 81 finalisti della competizione nazionale, dedicata quest’anno alla memoria del linguista Tullio De Mauro, e organizzata nell’ambito della Giornata della lingua dal ministero dell’Istruzione, un progetto avviato sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e allestito con la consulenza scientifica dell'Accademia della Crusca, l'Associazione per la storia della lingua italiana e l'Associazione degli Italianisti.

Numeri importanti quelli dell’edizione 2017 delle Olimpiadi dell’italiano. Oltre 57.000 gli studenti delle scuole superiori che hanno partecipato in tutto il Paese alle fasi di selezione, suddivisi in due categorie: junior (biennio) e senior, in rappresentanza di circa 1.100 istituti scolastici.

Arianna Branelli non è nuova a imprese del genere. Anche lo scorso anno infatti ebbe modo di superare in scioltezza la prima fase, ma gareggiando tra gli studenti dei primi due anni. Un salto di categoria che pare si sia fatto subito sentire: «Ho avvertito una maggiore difficoltà nelle prove - ha ribadito la finalista “olimpica” - anche se la struttura della gara è rimasta invariata, basata cioè su tracce di componimenti e poesie o quesiti su testi vari, da fare al computer. Non pensavo di farcela, lo dico davvero. È andato bene invece e ora guardo alla finale - ha aggiunto - dove invece si scriverà a mano». La mente va quindi all’appuntamento di Torino, m anche alle scelte future: «Amo la letteratura, specie Pirandello - racconta - e spesso compongo qualcosa, ispirata dal prossimo e dai caratteri di chi mi sta accanto. Il mio futuro? Sono ancora confusa - ha sottolineato -. Di certo non abbandonerò il ramo umanistico e probabilmente continuerò un percorso legato alle lettere antiche».

La studentessa triestina, seguita nella materia dalla docente Giulia Zudini, troverà a Torino due sfidanti provenienti dalla regione: la goriziana Lucrezia Pacorini e Alessio Sgubin di Cervignano. (f.c.)

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