«Ok Zagabria in area Schengen, ma serve l’accordo di tutta l’Ue»

Von der Leyen in visita a Plenković sottolinea la necessità dell’assenso comune promettendo però appoggio: «La Croazia ha una grande storia di successo»
epa07748465 Croatian Prime Minister Andrej Plenkovic (R) welcomes European Commission President Ursula von der Leyen (L) during her official visit in Zagreb, Crotatia, 30 July 2019. EPA/ANTONIO BAT
epa07748465 Croatian Prime Minister Andrej Plenkovic (R) welcomes European Commission President Ursula von der Leyen (L) during her official visit in Zagreb, Crotatia, 30 July 2019. EPA/ANTONIO BAT

ZAGABRIA. «Un Paese modello per tanti altri»: così ha definito la Croazia Ursula von der Leyen. Dopo Parigi, Berlino e Varsavia, l’ex ministra della Difesa tedesca - dal 16 luglio alla guida dell’esecutivo europeo - ha scelto di recarsi ieri nell’ultimo (in ordine di tempo) Stato membro dell’Ue, Paese che comunque ha «una enorme storia di successo» in ambito Ue, ha aggiunto la neo presidente della Commissione.

A poco meno di sei mesi dall’inizio del semestre di presidenza croato dell’Ue (la prima volta in assluto per Zagabria, che guiderà dal primo gennaio al primo luglio prossimi), von der Leyen, espressi apprezzamenti molto generosi verso il governo croato e il Paese ha promesso di sostenerne la candidatura all’ingresso nella zona euro e in area Schengen, ma ha anche puntualizzato che «per l’ingresso nell’area Schengen è necessario l’accordo di tutti gli Stati membri dell’Ue».

Un’affermazione, quest’ultima, che parte della stampa locale ha interpretato come una frenata: «La Romania e la Bulgaria soddisfano le condizioni per entrare a far parte di Schengen già da qualche anno fa, ma sono ancora in attesa di una decisione politica», ha annotato la tv regionale N1. Nei giorni scorsi, il quotidiano croato Večernji List aveva citato fonti anonime a Bruxelles secondo cui la Croazia potrebbe aderire all’area Schengen già nell’estate 2020, al termine del semestre di presidenza.

Al di là della questione dell’accesso allo spazio libero dai controlli doganali, l’incontro ha visto la discussione di altri temi importanti. Von der Leyen ha dichiarato di voler «bilanciare» l'Ue: «Il mio obiettivo politico è riequilibrare questa Ue, riequilibrare tra Est e Ovest, Sud e Nord, tra Paesi piccoli e grandi o tra Paesi giovani e vecchi», ha detto. In questo contesto la Croazia trova un’importanza particolare, essendo a cavallo tra l’Europa centrale e i Balcani, geograficamente vicina al gruppo di Visegrád ma a trazione pro-europea.

«La Croazia è il più giovane Stato membro dell'Ue, ma è straordinario», ha detto von der Leyen, secondo cui «il fatto che assumerà la presidenza all'inizio del prossimo anno mostra come la Croazia sia un’eccezionale storia di successo per l'Ue e possa essere un modello per altri paesi». Non sono mancati, poi, i ringraziamenti personali al premier Andrej Plenković per il suo sostegno all’elezione di von der Leyen alla presidenza della Commissione.

Con Plenković von der Leyen ha anche discusso fra l’altro di innovazione e digitalizzazione nonché di demografia, tema molto caro alla Croazia, alle prese con una pesante emigrazione. La nuova presidente dell’esecutivo europeo ha ricordato come questo fenomeno interessi in realtà molti Paesi membri e benché si tratti di una competenza nazionale, Bruxelles «potrà fornire un sostegno». «Circa la metà dei Paesi membri ha un saldo naturale negativo», ha ricordato Plenković, sempre più proiettato verso la politica europea. 


 

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