Ok di Dipiazza a Polidori come vicesindaco di Trieste

Il sindaco “benedice” il capogruppo leghista: «Adatto al ruolo». Chiusa la sfida fra Carroccio e forzisti

TRIESTE «Deciderà la Lega, ma per quanto mi riguarda il nome di Paolo Polidori mi pare adatto». Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza appone così il suo sigillo sulla successione alla carica di vicesindaco, che fra dieci giorni verrà lasciata dal leghista Pierpaolo Roberti, approdato alla Regione: incoronando Polidori, capogruppo del Carroccio in Consiglio, Dipiazza pone anche la parola fine alla contesa strisciante che da mesi si trascinava fra Lega e Forza Italia per il titolo di numero due della giunta.

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I forzisti ritenevano di averne diritto, considerato che alle elezioni comunali di due anni fa si erano affermati come prima forza della coalizione. Il boom della Lega alle elezioni nazionali di marzo, e ancor più quello delle recenti regionali, hanno rovesciato i rapporti di forza: ecco quindi che per l’incarico di vice il sindaco dà il suo via libera a un leghista. Specificando che sarà quel partito a decidere, Dipiazza mostra di non voler entrare nelle questioni interne del Carroccio, ma così facendo non lascia più dubbi sulla possibilità che il nuovo vice venga proprio da quelle fila.

Il diretto interessato, Polidori, è scaramanticamente prudente: «In teoria dovrei entrare in giunta ma non c’è niente di definito, non voglio fare anticipazioni. Apprezzo il fatto che il sindaco abbia espresso stima nei miei confronti, in effetti ci conosciamo da tantissimo tempo».

Il passaggio di Polidori al lato esecutivo apre a ulteriori sommovimenti per la compagine leghista in Comune. Se il vicesindaco Roberti era un’eccezione nella giunta Dipiazza, avendo cumulato l’incarico di consigliere comunale a quello di assessore, è probabile che Polidori debba cedere il suo posto in aula, aprendo le porte a un non eletto. Il suo posto si aggiunge quindi a quello che verrà liberato dal consigliere Giuseppe Ghersinich, appena asceso alla Regione. E i posti potrebbero aumentare ancora se Roberti dovesse entrare a far parte della giunta regionale: a quel punto dovrebbe rinunciare per legge al suo posto da consigliere comunale, e per volontà di Fedriga a quello di consigliere regionale. Se così fosse, il primo dei non eletti Antonio Lipplolis andrebbe in piazza Oberdan, liberando un ulteriore posto a palazzo Cheba. Potrebbero quindi entrare, in ordine, i seguenti non eletti: Monica Canciani (che in un modo o nell’altro arriverà di certo in aula), Radames Razza, Roberto Sain, Maria Cristina Birolla.

Volendo giocare di fantasia, se per qualche motivo il consigliere forzanovista Fabio Tuiach e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli dovessero lasciare il posto, arriverebbero altri due leghisti. Perché Tuiach fu eletto nel Carroccio, e perché la prima dei non eletti di FdI, Federica Verin, nel frattempo è passata alla Lega.

Quanto a Forza Italia, se Angela Brandi dovesse entrare nella giunta Fedriga, in pole position c’è Manuela Declich. In ballo ci sono anche i nomi di Bruno Marini ed Everest Bertoli, ma dovranno restar fuori causa quote rosa. Il secondo si è riavvicinato al partito dopo le recenti tensioni, ed è considerato papabile anche come capogruppo.

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