Ok al piano per i giardini inquinati
Sostituzione dello strato di terreno superficiale oppure sperimentazione di una tecnica di fitorimedio. Sono le soluzioni per la bonifica di sette diverse aree di Trieste, cinque siti comunali e due di proprietà privata, confermate nel corso della riunione del Tavolo tecnico promosso dalla Regione, di cui fanno parte anche Arpa, Comune di Trieste e Azienda sanitaria universitaria integrata, per affrontare il tema dell’inquinamento diffuso.
All’attenzione dei componenti del Tavolo è stata portata la proposta di stralcio per le aree sensibili elaborato da Arpa, Azienda sanitaria e Comune di Trieste. Sulla base di parametri quali la fruizione delle aree in funzione degli utilizzatori (bambini, adulti, manutentori, ecc.), del tempo medio di presenza, delle caratteristiche morfologiche e vegetazionali, lo stralcio ha classificato in tre diverse tipologie omogenee i cinque siti pubblici.
In una prima tipologia, chiamata “A”, sono comprese due aree a gioco scolastiche, di ridotta superficie ma a elevata fruizione di bambini per una durata temporale prolungata, che necessitano di essere messe in sicurezza e di essere rese utilizzabili in tempi molto brevi: si tratta delle aree verdi della scuola dell’infanzia Don Dario Chalvien, in via Svevo, che richiede un intervento su circa 800 mq, e della scuola elementare Marin di via Praga (circa 2.000 mq di intervento). Il piano ha quindi distinto, in una seconda tipologia, indicata come “B”, due giardini pubblici a elevata fruizione per una durata di tempo variabile, con grandi superfici prative e numerose alberi, presenza di aree a gioco pavimentate, circondate da aiuole prative, per un totale di circa 20.000 mq di intervento: è il caso del Giardino pubblico (con i suoi 17.000 mq), e del giardino di piazzale Rosmini (circa 3.500 mq). È infine classificata come “C” la pineta Miniussi di Servola (con circa 5.000 mq di intervento). Si tratta di un giardino pubblico a bassa fruizione, caratterizzato da prati coperti da alberature, in cui non vi sono zone per il gioco dei bambini.
Lo stralcio sarà sottoposto ora all’esame dell’Istituto superiore di sanità e del ministero dell’Ambiente.
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