Ok al Piano del demanio marittimo Acquario e Castelreggio ai Comuni

Muggia. Il Comune di Muggia ottiene la disponibilità dell’area bonificata del terrapieno Acquario (interdetta da anni a causa dell’inquinamento), il Comune di Duino Aurisina diventa il concessionario...
Lasorte Trieste 15/09/11 - Muggia, Recinzione Acquario
Lasorte Trieste 15/09/11 - Muggia, Recinzione Acquario
Muggia. Il Comune di Muggia ottiene la disponibilità dell’area bonificata del terrapieno Acquario (interdetta da anni a causa dell’inquinamento), il Comune di Duino Aurisina diventa il concessionario diretto dello stabilimento balneare di Castelreggio (Baia di Sistiana) e di una penisola del Villaggio del Pescatore, mentre Trieste incassa la titolarità sull’area a ridosso del terrapieno di Barcola e sulla Riviera dopo il Cedas, da assegnare alle società sportive senza fine di lucro, oltre a degli scogli tra il bivio di Miramare e il bagno militare, da dare in concessione ad eventuali imprenditori. Sono alcune delle novità contenute nella delibera della giunta regionale relativa alla variante cartografica numero 2 del Piano di utilizzo del demanio marittimo con finalità turistico-ricreativa all’area compresa nell’Uti Giuliana. «Si tratta di decisioni adottate in via preliminare - fa sapere l’assessore alle Finanze Francesco Peroni - in attesa di sapere come andrà a finire la vicenda dell’impugnazione davanti alla Corte costituzionale da parte del governo delle legge regionale sul demanio, approvata lo scorso 10 aprile». In attesa della pronuncia della Consulta sono state accolte alcune modifiche «aventi un rilievo meramente cartografico delle aree demaniali marittime richieste dai comuni di Duino Aurisina, Trieste e Muggia, ovvero dell’area interessante l’Uti Giuliana». «È stata data attenzione- spiega l’assessore Peroni - al fabbisogno dell’associazionismo diportistico e della suo aspetto sociale». È una scelta di decentramento. «Come previsto dalla riforma - prosegue Peroni - abbiamo voluto dare maggiore responsabilità agli enti locali. I Comuni sono contenti perché incasseranno i canoni di concessione oltre da avere una responsabilità amministrativa diretta sul loro territorio. Il tetto dei 15 anni di concessioni come il trasferimento ai Comuni sono una parte della riforma rimasta intatta e su cui non ci sarà un giudizio di costituzionalità. Per questo abbiamo accolto immediatamente le richieste dei Comuni».


Nel caso di Muggia, fa sapere la Regione, si è venuti incontro alla richiesta del Comune sul sito Acquario dove si fanno le bonifiche. Passa da area di competenza regionale a comunale e lo stesso Comune ora potrà darla in concessione a privati per 15 anni (è il massimo consentito per le concessioni comunali). Si realizza un sogno e si mantiene fede a un promessa. «Sarà l’ultima estate con il divieto di fare il bagno nelle acque davanti ad Acquario. Nel 2018 i muggesani potranno tornare a immergersi in quelle acque senza più divieti», aveva dichiarato a giugno il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Muggia Francesco Bussani. Nel giro di tre settimane, tempo di predisporre il decreto del presidente della giunta regionale e di pubblicarlo sul Bur, il Comune di Muggia potrà rilasciare direttamente le concessioni demaniali per l’area Acquario. In altre parole verrà riconsegnata alla cittadinanza una passeggiata a mare di 900 metri senza più il divieto di balneazione. E, come annunciato più volte dall’attuale amministrazione, saranno anche realizzati due parcheggi da quasi 100 posti.


Rivoluzione in vista anche per Duino Aurisina. La Regione passa al Comune la titolarità del bagno di Castelreggio a parte una piccola area che resta di competenza regionale a favore delle associazioni sportive. E così ora l’amministrazione potrà dare lo stabilimento balneare della Baia di Sistiana in concessione per 15 anni agli imprenditori interessati. Stessa cosa per una piccola penisola del Villaggio del Pescatore, mai utilizzata, che potrà essere data dal Comune in concessione a privati per la realizzazione di uno stabilimento balneare. «Sono felicissimo per la scelta - commenta l’ex sindaco e ora consigliere regionale di Autonomia Responsabile Giorgio Ret -. La Regione ha accettato di accogliere le richieste e i desideri sacrosanti dei Comuni. Sono anni che ci battiamo per questo obiettivo».


Un paio di novità anche per il Comune di Trieste. Le aree all’inizio di Barcola adiacenti al terrapieno (vicino al Saturnia e al Circolo marina mercantile) possono essere date in concessione ad associazioni sportive o nautiche senza fini di lucro. Non possono, insomma, essere date dal Comune in concessione per attività imprenditoriali. La stessa cosa per l’area della riviera di Barcola dal Cedas in poi: non potrà essere data in concessione a privati, ma eventualmente solo ad associazioni (a meno che il Comune non decida di gestirla in proprio per l’attività balneare come succede con i Topolini). L’area tra il bivio di Miramare e il bagno militare (fermo restando che le terrazze attuali non si toccano e restano libere) potranno essere date invece in concessione per 15 anni per attività imprenditoriali. Attualmente si tratta solo di scogli senza accesso. Non si potrà fare molto col piano paesaggistico in vigore, ma qualche iniziativa potrà sorgere cullata dalle onde.


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