Ok ai cinque portaborse in più per la giunta Serracchiani

La commissione vota sì tra le polemiche. FdI: «Almeno siano interni». Ncd: «Si aumentino gli assessori»
Una seduta della giunta Serracchiani
Una seduta della giunta Serracchiani

TRIESTE. Nuovi addetti di segreteria per la presidente Debora Serracchiani e per il vice Sergio Bolzonello. Gennaio 2015, primo atto della Regione Fvg. L’operazione, già venuta a galla nelle scorse settimane, ha innescato ieri le polemiche del centrodestra durante i lavori della prima commissione, chiamata a dare il via libera al provvedimento, visto che l’informata necessita di una revisione dell’organigramma. Il parere positivo della commissione è arrivato, ma con la raccomandazione sottolineata in particolare da Luca Ciriani (FdI) di attingere il più possibile dall’organico regionale. «Se fosse stato Renzo Tondo ad aumentarsi gli addetti – si è indignato il capogruppo di Forza Italia Riccardo Riccardi – cosa avrebbe fatto il centrosinistra?».

Cinque i segretari in più in giunta, tre per Serracchiani e due per Bolzonello, motivati dal carico di lavoro sulle spalle dei due. «Scandaloso», è sbottato il collega Rodolfo Ziberna, il primo ad aver segnalato il caso a dicembre. «Saranno pure sovraccarichi di lavoro – ha rimarcato Elena Bianchi (M5S) – ma allora distribuiscano meglio gli impegni, anche perché ci sono assessori, vedi il referente della Montagna, la Serracchiani, mai visti. Inoltre non è corretto attingere a personale esterno». «Una delibera necessaria – ha ribattuto il Pd Mauro Travanut – perché è una situazione del passato, quanto a numero di assessori, a cui oggi si mette mano. La critica è che vanno ridistribuite le deleghe e dunque i carichi di responsabilità».

La questione si è presa buona parte della mattinata, vista la contrarietà dell’opposizione. «È sconcertante che il primo provvedimento dell’anno non sia afferente ai problemi che stanno affrontando i cittadini, come il lavoro, l’economia e il sociale, ma riguardi il raddoppio del numero degli addetti di segreteria», hanno rincarato Riccardi e Ziberna. «La giustificazione fornita, ovvero che serviva questa implementazione di personale a causa della complessità delle materie trattate, non sta in piedi. La soluzione - spiegano i due consiglieri di Fi - casomai avrebbe dovuto essere quella di rafforzare le strutture tecniche della macchina regionale e non certo lievitare il numero di chi risponde al telefono e mette in ordine le pratiche». Anche Mara Piccin (Misto) si è detta «basita» della scelta dell’esecutivo.

Il suggerimento di allargare piuttosto il numero di assessori è arrivato da Paride Cargnelutti (Ncd): «La giunta è sottodimensionata rispetto al lavoro da fare. Aumentare di una o due unità, individuandole tra i consiglieri eletti – ha affermato – permetterebbe una miglior efficacia riformatrice». Panontin ha ammesso che «il numero dei componenti dell’esecutivo è un problema, ma un’aggiunta entrerebbe nel tritacarne della polemica». In ogni caso, ha precisato, «l’esigenza non è avere qualcuno che non presidi l’agenda, ma competenze specifiche». (g.s.)

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