Ogs, il “Piper” fuori uso diventa un caso internazionale

“Parcheggiato” a Divaccia, ha subìto danni in atterraggio dopo un volo degli ispettori dell’Aviazione slovena. L’Istituto chiede il risarcimento
Di Gabriella Ziani

Diventa un caso internazionale l’aereo “da ricerca” dell’Ogs, che sabato scorso è rimasto vittima di un incidente in Slovenia. Saranno anche i legali dello Stato italiano e l’Aviazione civile slovena (che ha già aperto un’inchiesta) a occuparsi dei danni patiti dal Piper Pa34-200T Seneca che l’Ogs ha comprato nel 2010 (di seconda mano, a 95 mila euro) per ricerche ambientali aeree, e che in seguito a gara ha affidato in gestione alla società di Lubiana Janez Let, nella sua sede all’aeroporto di Divaccia. La Janez Let organizza corsi di volo, escursioni aeree, servizi di taxi in volo, ed era stata l’unica società a rispondere al bando dell’istituto, aggiudicandosi l’appalto triennale di manutenzione dell’aereo fino al 2013, per 128 mila euro.

Tutto bene fino all’altro giorno. Quando è accaduto il guaio e anche in modo paradossale. La Janez Let ha un contratto con l’Ogs per il quale può affittare per turismo o addestramento, al prezzo di 340 euro all’ora, il velivolo anche a terzi, selezionati e concordati con l’ente triestino, che incamera quasi tutti guadagni per finanziarsi. Così come affitta (e nuovamente proprio in questi giorni) la sua nave “Explora”. Sabato però a bordo del Piper non c’erano casuali noleggiatori bensì le autorità di controllo dell’Autorità di aviazione slovena. A pilotare l’aereo, decollato e atterrato più volte, un ispettore dell’Aviazione civile slovena e un pilota professionista, direttore della Scuola militare di volo slovena.

«Dopo l’ultimo volo - racconta il direttore generale dell’Ogs, Franco Coren -, i due piloti hanno fatto un atterraggio “lungo”, sono finiti a metà pista, c’è stata una frenata probabilmente eccessiva, l’aereo ha sbandato, un carrello e altre parti si sono rotte. Nessun ferito, però ci sono danni. In più Ogs non aveva autorizzato la Janez Let a quei decolli. Noi siamo assicurati - prosegue Coren che ha subito inviato una lettera informativa a tutti i dipendenti dell’istituto -, ma qui probabilmente c’è un’imperizia del pilota». Già ieri si sono tenute riunioni con gli operatori della Janez Let, due tecnici dell’Ogs sono andati a Divaccia a verificare i danni, c’è un’indagine interna, più quella dell’Aviazione slovena, e si è alla vigilia di mettere la cosa in mano all’Avvocatura dello Stato, perché l’aereo è dello Stato, essendo l’Ogs un ente di ricerca nazionale che dipende dal ministero dell’Università.

«I danni - dice Coren - dovranno essere pagati dalla società di gestione, a ciò si aggiunge che per un paio di mesi il nostro velivolo non sarà disponibile e potrebbe farci perdere commesse di ricerca, e anche affitti e introiti, dunque c’è anche il danno». Per non dire della beffa: «Selezioniamo con tanta cautela chi sale a bordo - commenta il direttore - e stavolta erano sull’aereo i più selezionati, gli ispettori nazionali sloveni. La Janez Let era stata l’unica a rispondere al nostro bando per la gestione, nel quale specificavamo la necessità di vicinanza ad almeno tre aeroporti, Ronchi dei Legionari, Divaccia e Portorose. E la collaborazione con la Slovenia è incoraggiata dalla Ue: il nostro Piper è iscritto nel registro delle infrastrutture da ricerca europeo. Nel prossimo contratto però (il rinnovo cade a marzo 2013) abbiamo deciso di eliminare il noleggio a terzi».

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