Ogs, il ministero assicura i 2 milioni per “Explora”

Lo ha comunicato alla presidente Pedicchio un dirigente del Miur invitato a partecipare al consiglio di amministrazione: presentati nuovi progetti

di Gabriella Ziani

Il ministero lo ha confermato direttamente a Trieste: l’Ogs non perderà la nave da esplorazione “Explora”, i 2 milioni di finanziamento annuale sono garantiti. Ma i progetti in campo consentiranno sperabilmente di avere anche soldi in più, e in questo nerissimo frangente sembra una grande notizia, poiché si parla di denari destinati al negletto mondo della ricerca nel momento di massima crisi economica.

Di fronte a pubbliche notizie che davano per morta l’attività in Antartide di “Explora” la neo presidente dell’Ogs, Maria Cristina Pedicchio, riferisce quanto accaduto peoprio l’altro giorno in Consiglio di amministrazione, un cda al quale ha partecipato (invitato dalla presidente) Massimo Ghilardi, della Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca del Ministero dell’Università, dove sovrintende agli uffici di promozione e programmazione della ricerca e del finanziamento e della valutazione degli enti (le esplorazioni in Antartide sono seguite da un altro ufficio). Ieri Ghilardi ha fatto visita anche al Sincrotrone e alla nuova macchina di luce.

«Abbiamo avuto esplicite rassicurazioni su “Explora” - afferma Pedicchio -, e naturalmente è stato significativo che il dirigente del ministero abbia subito accettato il mio invito. Siamo stati rassicurati anche sull’interessamento per il nostro lavoro nel campo delle infrastrutture, anche qui è stato riconfermato il finanziamento all’Ogs. Se anche “Explora” non va in Antartide, va da altre parti: in Turchia, in nuove missioni alle isole Svalbard dove è stata per l’Anno polare internazionale, inoltre sta conducendo studi di oceanografia in Adriatico, e abbiamo anche altre commesse. Queste, con il progetto di stoccaggio a terra dell’anidride carbonica, sono le tre priorità attuali dell’Ogs». “Explora”, 1400 tonnellate di stazza lorda e una sofisticata strumentazione a bordo, è l’unica nave da ricerca italiana di proprietà di un ente pubblico certificata per la navigazione oceanica.

Pedicchio, che si racconta preoccupata al momento di prendere in mano l’istituto per il quale non tanto tempo fa si paventavano addirittura pericoli per la sopravvivenza, si dice entusiasta: «Ho incontrato tutti i direttori di dipartimento e ho trovato un livello di ricerca assolutamente eccellente e alta competenza in tutti i laboratori».

Al momento di lasciare la presidenza, il predecessore Iginio Marson aveva confessato le difficoltà di gestire la nave, perché i 2 milioni statali arrivano sempre con ritardo. Pedicchio ora rilancia con progetti ulteriori finanziabili coi «fondi-premio» che ora, dopo i tagli, sono destinati dal ministero alla qualità delle produzioni, e dopo il faccia a faccia col ministero stesso si sente molto ottimista sulla futura navigazione, dell’”Explora” ma non solo.

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