Ogni cittadino del Friuli Venezia Giulia è indebitato per 1963 euro

Quinto posto nella classifica nazionale stilata dal Tesoro Pesano i mutui contratti da Comuni e Province
foto usura
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di Massimo Greco

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Quinto posto. Non è podio, ma quasi. Nel nostro Paese più indebitati, a livello di enti locali ed enti territoriali, nel riparto pro-capite per abitante, sono solo Valle d’Aosta, Lazio, Piemonte, Abruzzo: poi viene, appunto, il Friuli Venezia Giulia. I dati provengono da una fonte ufficialissima, che è il Dipartimento del Tesoro, e sono anche discretamente aggiornati risalendo alla scorsa estate.

Ha provveduto a diffonderli ieri la sezione regionale dell’Ancrel, acronimo dietro il quale opera l’Associazione nazionale certificatori e revisori degli enti locali: in Friuli Venezia Giulia ha sede a Udine ed è presieduta da Rosa Ricciardi.

Fatte le presentazioni, vediamo il merito. Il Tesoro ha stilato una graduatoria relativamente all’indebitamento di Comuni, Province e altre istituzioni territoriali, dalla quale si rileva che il debito residuo (ovvero non ancora restituito dal contraente nel quadro di un mutuo in corso di ammortamento) di tali enti ammonta complessivamente a oltre 106 miliardi di euro, con una media nazionale per abitante pari a 1775,80 euro.

Il Friuli Venezia Giulia partecipa a questo dato nazionale con un valore assoluto di quasi 2,4 miliardi, che, rapportato alla popolazione di 1,2 milioni, significa una media pro-capite pari a 1963,17 euro. Quindi, poco meno di 200 euro in più rispetto alla media nazionale. Fanno meglio - o peggio - del Friuli Venezia Giulia le amministrazioni territoriali della Valle d’Aosta - con un pro-capite vertiginoso di 5781,7 euro -, del Lazio (3686,03 euro), del Piemonte (3062 euro), dell’Abruzzo (2029,71 euro).

La nostra regione è invece incontrastata reginetta nell’area nord-orientale, intesa sia come Triveneto che in versione allargata all’Emilia-Romagna. L’indebitamento per abitante, prodotto dalle amministrazioni locali, appare infatti piuttosto basso: il Veneto si ferma a 1125,93 euro; il Trentino-Alto Adige a quota 1181,71 euro; l’Emilia-Romagna addirittura a 1059,33 euro.

Come si compone questo debito residuo del Friuli Venezia Giulia? Si struttura essenzialmente su 2,2 miliardi di mutui bancari, cui s’aggiungono circa 200 mila euro contratti soprattutto con la Cassa depositi e prestiti.

Ancrel suggerisce ulteriori chiavi cognitive: per esempio, Comuni e Province coprono circa i 4/5 del debito in capo alla nostra regione. Nel quinquennio 2007-2011 lo stock debitorio è complessivamente salito del 9%, ma è interessante rilevare - sulle tracce di quanto dichiarato dall’Ancrel - che per le 4 Province è aumentato del 13,2%, per i Comuni con meno di 5mila abitanti è cresciuto del 15,3%, per le municipalità con una popolazione superiore ai 5mila residenti l’incremento è risultato del 6%.

Ancora: l’80% dell’indebitamento accumulato da Comuni e Province è di natura “assistita”, ovvero sostenuta da contributi dello Stato e della Regione. In particolare - ricorda la presidente dell’Ancrel regionale Rosa Ricciardi - nel corso del 2013 lo Stato è intervenuto con 57 milioni e la Regione Fvg con 115 milioni. Infatti - chiosa il comunicato dei revisori e certificatori - a incentivare l’indebitamento degli enti locali concorre proprio questo modello di finanziamento “assistito” .

La sintetica nota, con cui Ancrel ha accompagnato la statistica del Tesoro, pone un quesito: «i Comuni possono avere anche spazi propri di manovra per le opere prioritarie?». E’lo stesso presidente Ricciardi a suggerire una strada virtuosa ai sindaci: «Se prepareranno un programma di riduzione della spesa corrente e, per la spesa in conto capitale, l’elenco delle opere “incagliate” (ferme ma già finanziate, ndr) potranno decidere la cancellazione di quelle che non hanno più alcuna utilità e recuperare così le fonti di finanziamento inutilizzate».

«Questa operazione - a giudizio della Ricciardi - consente di ridurre l’indebitamento nel 2014 e la spesa, anche corrente, dal 2015 in poi, liberando risorse per finanziare stati di avanzamento di opere che si è deciso di confermare».

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