Ogni anno i diportisti finiscono nelle secche

L'allarme di solito parte dai diportisti che con marea non troppo bassa si incagliano con le barche a vela e devono attendere per ore l'alta marea per liberarsi. Un'emergenza che la scorsa primavera-...

L'allarme di solito parte dai diportisti che con marea non troppo bassa si incagliano con le barche a vela e devono attendere per ore l'alta marea per liberarsi. Un'emergenza che la scorsa primavera-estate non ha riguardato soltanto il Canale Est Ovest e mette a rischio ogni anno il passaggio di centinaia di diportisti monfalconesi, ma anche quelli del Villaggio del Pescatore che vedono a rischio la stagione alle porte dell'estate.

Un allarme che ha toccato quest'anno anche il canale di Primero, anche quello recentemente dragato dal Csim, e lo stesso canale Valentinis. «La situazione è molto difficile, abbiamo dovuto spostare le motovedette all'Hannibal, ora teniamo soltanto i gommoni» aveva spiegato il comandante della Capitaneria di porto di Monfalcone, Pasquale Di Gioia confermando di essere al corrente della nuova emergenza dragaggi.

La situazione più complicata però riguarda proprio il punto davanti al Villaggio del Pescatore. «I fanghi che sono stati mossi hanno mangiato almeno mezzo metro di fondale» aveva spiegato a suo tempo il direttore Csim, Fontana, che in febbraio aveva fatto il punto della situazione con la Regione in previsione di possibili problemi e ha richiesto indicazioni per una manutenzione urgente.

«Nel canale Est Ovest parliamo di una zona a rischio di almeno 300 metri con il fondale insabbiato a macchia di leopardo - spiega - e oltre alla zona del Villaggio ci sono problemi al Canale del Primero e Cedas».

Dal Primero sono arrivate le prime batimetrie che indicano che il fango ha ridotto la profondità da 3 a 2,5-2,6 metri.

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