Offensiva antiratti, piazzate 800 trappole a Trieste

Piano bis del Comune per arginare la proliferazione dei roditori. Ma c’è chi ruba e porta a casa i congegni e chi li distrugge

TRIESTE Ottocento trappole per topi. Tante ne ha sistemate il Comune di Trieste in tutta la città per tentare di mettere un freno all’allarmante proliferazione di ratti nei rioni cittadini. Una vera e propria offensiva, scattata dopo l’ultimo bando di gara, che ha portato alla sostituzione e all’implemento delle scatolette, vista appunto la massiccia presenza di roditori.


Il piano dell’Ufficio zoofilo, tuttavia, ha trovato sulla sua strada un inatteso ostacolo: il sabotaggio da parte di molte persone. Lo scorso anno oltre 400 trappole sono state rubate e un centinaio almeno danneggiate. «È una lotta continua - sottolinea l’assessore Michele Lobianco -. Oltre la metà delle trappole posizionate in passato sono state rimosse, forse da chi ha pensato di metterle in spazi privati, ma la perdita è consistente per noi, se consideriamo che ognuna costa 25 euro. Sorprende poi l’elevato numero di sabotaggi, alcune sono state distrutte a martellate, altre vengono chiuse con la schiuma espansa. La guardia resta sempre alta, ma così risulta difficile intervenire in modo efficace, se non troviamo la collaborazione dei cittadini».

Le scatolette spariscono, ma le segnalazioni in merito alla presenza di ratti aumentano. «Sicuramente sono presenti dove ci sono edifici abbandonati o aree in stato di forte degrado - prosegue l’assessore -. Uno dei casi più noti è quello di via dell’Agro, dove abbiamo incrementato le trappole viste le tante richieste. Così anche sulle Rive. Siamo sempre attenti alle segnalazioni che ci arrivano da tutta la città e in tal senso ringrazio i cittadini che si rivolgono all’ufficio zoofilo».

Trieste, famiglia di Altura “ostaggio” dei ratti
Silvano Trieste 23/11/2017 Via Monte Peralba 17, piccoli ratti in casa


Sul web non si contano le foto e i video fatti con il telefonino che immortalano le “scorribande” di colonie di topi lungo le Rive, in via San Nicolò, Cavana, piazza Goldoni e viale Ippodromo. «Altri punti particolarmente delicati sono le gallerie di Trieste - aggiunge Lobianco - in particolare quella di largo Sonnino, dove abbiamo controllato e chiuso alcune fessure, e ancora le zone di piazza Goldoni e Garibaldi, in cui abbiamo bloccato le tane».

In molti casi gli animali raggiungono anche dimensioni considerevoli, spesso dove trovano cibo in abbondanza. Ma come mai il numero dei ratti è cresciuto così tanto a Trieste? «Sul fenomeno incidono diversi fattori - spiega ancora l’assessore -. Spesso i riditori vengono attratti dai bidoni dell’umido, che con gli odori degli scarti li attraggono. Poi il clima è cambiato, con inverni decisamente meno rigidi e soprattutto - conclude - – non ci sono più i gatti, per la sterilizzazione avviata nelle colonie feline. Gli stessi gatti, peraltro, non sono più abituati a cacciare topi, trovando già il cibo pronto nelle colonie». E alle volte sono gli stessi topi a servirsi di quel cibo, mangiando il contenuto di ciotole e vaschette.
 

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