“Occupy” e No Tav, in 20 a giudizio a Trieste
A giudizio Luca Tornatore e altri 19 aderenti al movimento “Occupy” per l’assalto alla sede dell’ex Banco di Napoli e per la manifestazione No Tav non autorizzata nel giorno dell’arrivo a Trieste dell’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti.
Lo ha decretato con la formula della citazione diretta il pm Federico Frezza in due distinti provvedimenti. Le udienze sono state fissate per il 21 luglio dal giudice Marco Casavecchia e per il 28 febbraio davanti al giudice Massimo Tomassini.
L’assalto all’ex sede del Banco di Napoli porta la data del 9 novembre del 2011. Il corteo era partito regolarmente da piazza Oberdan attorno alle 16.30. Tutto previsto, sia annunciato sui social network che comunicato in Questura. Gli Occupy avevano seguito via Ghega e via Roma fino a corso Italia. Lì c’era stato un improvviso cambio di percorso. Apparentemente un fuori programma, in realtà previsto: già ben prima delle 16.30 un gruppo di una ventina di ragazzi aveva preso possesso dei locali dell'ex Banco di Napoli di corso Italia dopo aver segato catene e rotto lucchetti. Attorno all'edificio si erano schierati una trentina di agenti anti-sommossa. Poi si erano verificati gli scontri nei quali erano rimasti feriti quattro poliziotti.
A Luca Tornatore viene contestato assieme ad altri 16 aderenti al movimento di avere organizzato il corteo che il 29 febbraio 2012 aveva seguito, o meglio “inseguito”, dal Municipio al museo Revoltella l'amministratore delegato di Ferrovie italiane Mauro Moretti. Una manifestazione tragicomica con qualche decina di attivisti No Tav che erano riusciti a mettere sotto scacco polizia, carabinieri e vigili urbani, costringendo beffardamente gli uomini in divisa a un lungo girotondo attorno al museo in cui stavano “assediati” Mauro Moretti, il sindaco Roberto Cosolini e l’allora assessore regionale ai trasporti Riccardo Riccardi. «Non vogliamo l'isolamento ferroviario di Trieste, sosteniamo che esiste un collegamento tra la truffa della Tav e il depotenziamento drastico della linee locali dedicate ai pendolari». Nel corso delle indagini Tornatore era stato perquisito all'interno dell'Osservatorio astronomico dove lavora come ricercatore universitario. Al suo posto di lavoro si erano presentati gli agenti della Digos e della Polizia postale. Gli agenti avevano clonato il disco rigido della memoria del computer che appartiene al ricercatore per poterlo leggere. (c.b.)
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