Occupazioni abusive e alloggi abbandonati Le “grane” dell’Ater

Alloggi rimasti sfitti per anni e oggi in condizioni decisamente poco decorose. Appartamenti occupati abusivamente da inquilini che non ne avrebbero titolo. Case subaffittate come se nulla fosse ad altri inquilini irregolari, a volte anche stranieri, in barba al pericolo controlli. Sono alcune delle criticità con cui, ogni anno, deve fare i conti l’Ater. Criticità che hanno conseguenze pesantissime sulle casse dell’agenzia. Basta pensare che la spesa da affrontare per rimettere in sesto le abitazioni sfitte, come spiega il direttore Antonio Ius, va dagli 8 ai 35 mila euro, e che negli ultimi anni per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi sono stati impiegati circa 20 milioni di euro per essere superate.
Appartamenti sfitti
Risultano più o meno 600 gli appartamenti attualmente sfitti, che avrebbero bisogno di importanti interventi manutentivi, sia dal punto di vista edilizio sia da quello impiantistico. Tanti i rioni - da Valmaura a Borgo San Sergio - con un’alta concentrazione di alloggi vuoti, inutilizzati e inutilizzabili sono diverse. Metterli a posto, come accennato, ha costi variabili, che possono andare da 8 mila fino 35 mila euro. Gli stessi da sostenere per riadattare i 350 appartamenti che, ogni anno, vengono riconsegnati. Un costo superiore alle disponibilità dell’agenzia di piazza Foraggi, che pur ha beneficiato di recente di contributi statali: «Sono state assegnate negli anni 2016 e 2017 risorse per manutenzione ordinaria pari ad oltre 2,5 milioni di euro con cui sono stati sistemati e già riassegnati in locazione 190 alloggi - spiega Ius -; grazie alla stessa legge sono stati stanziati contributi pluriennali per 7 milioni di euro per manutenzione straordinaria con cui è finanziato e in parte realizzato un programma di 168 alloggi». Segue la Regione che, sempre negli anni 2016 e 2017, per la sola manutenzione ha permesso di finanziare un ulteriore programma di 70 alloggi. C’è poi l’Ater stesso che mette a disposizione per attività manutentive e di pronto intervento circa 9,10 milioni su 20,21 milioni di euro all’anno percepiti dalle locazioni.
Occupazioni abusive
Ma, come detto, non c’è solo la “grana” delle case sfitte da riadattare. L’Ater deve affrontare anche il caso degli alloggi occupati. Negli ultimi cinque anni sono stati registrati ufficialmente venti casi di persone che hanno occupato appartamenti in seguito alla sopravvenuta carenza del titolo abitativo e cinque sono state le situazioni che hanno visto protagoniste persone che si sono infiltrate in case non proprie. Il sospetto, però, è che il fenomeno abbia proporzioni ben più massicce sebbene difficili da censire vista la natura sommersa. L’occupazione senza titolo, segnalata solitamente da altri inquilini Ater oppure dalle forze dell’ordine, può avvenire poiché l’assegnatario viene a mancare o viene trasferito in una struttura e l’ospite, che poteva vivere all’interno della casa in quanto di supporto al primo, continua a risiedere nell’alloggio. Ecco che scatta la richiesta in via bonaria dell’uscita cui, in caso di mancato rispetto, segue l’attivazione del procedimento forzoso, il decreto di rilascio e, in ultima battuta, l’intervento dell’ufficiale giudiziario e delle forze dell’ordine. Altra cosa è l’occupazione forzosa di un appartamento ad esempio tra i 600 che necessitano di intervento manutentivo o di recupero. Qui vengono chiamati carabinieri o polizia e «viene fatta denuncia e richiesta di sequestro dell’alloggio all’Autorità giudiziaria», precisa ancora il direttore. «Negli anni il più delle volte i procedimenti si sono conclusi con la condanna degli occupanti abusivi», specifica. Al momento nella zona Campi Elisi sussiste un caso di occupazione abusiva di un alloggio per cui il soggetto occupante non ha dato ascolto alla richiesta in via bonaria dell’Ater e per cui è stato emesso un decreto.
Sublocazioni
Ci sono poi i casi di subaffitto, ancora più difficili da intercettare. E capita pure che gli inquilini accusati di “cedere” a terzi l’alloggio Ater, contestino gli addebiti mossi dall’agenzia. È il caso di un utente che aveva subìto un decreto di revoca dell’assegnazione e conseguente rilascio dell’alloggio alla fine del 2017. In questo caso l’inquilino che avrebbe subaffittato illegittimamente il proprio appartamento è stato segnalato da «un rapporto assai circostanziato della Polizia di Stato - afferma Ius -, che oltretutto confermava precedenti verifiche condotte dalla polizia municipale. Ater attiva simili procedimenti, quando esistono ragionevoli supporti probatori, idonei a superare positivamente la valutazione del giudice in ipotesi di impugnativa della controparte».
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