Occupazione, in Fvg c’è la ripresa

TRIESTE. Nel 2017 in Italia la disoccupazione scende all'11,2%, il valore più basso da quattro anni. E ancora meglio fa il numero di chi un lavoro lo ha, sfondando la soglia dei 23 milioni e riagganciando i livelli di otto anni fa, pur se ancora sotto i picchi pre-crisi del 2008. Ma spesso le assunzioni sono a tempo: alla fine dello scorso anno solo in un caso su dieci il posto in più è risultato fisso. A certificarlo è l'Istat, che traccia anche una mappa del mercato del lavoro con divari territoriali «accentuati». Basti pensare che al Sud il tasso di disoccupazione è tre volte quello del Nord. C'è poi un nuovo fenomeno, a cercare lavoro non sono solo i giovani, per cui qualche spazio sembra aprirsi, ma anche gli over50: quelli a caccia di un impiego sono oltre mezzo milione. La fotografia dell'Istat guarda poi all'altra faccia della medaglia: le imprese. Il mercato sembra tirare, visto che aumentano le ore lavorate. Tuttavia le retribuzioni nell'ultimo scorcio del 2017 sono rimaste ferme. Eppure lo scorso anno il costo del lavoro è aumentato (+0,8%).
Se si guarda alle carte della situazione per provincia, redatte dall'Istat, emerge chiaramente la spaccatura dello Stivale. Nord, Centro e Sud mostrano tutti un'occupazione in recupero. Tuttavia, dice l’Istat, «mentre nel Centro-nord il tasso di occupazione raggiunge livelli pressoché analoghi a quelli del 2008, arrivando al 66,7% nel Nord e 62,8% nel Centro, nel Mezzogiorno l’indicatore è ancora al di sotto del 2008 di 2,0 punti (44,0%)». Hanno riassorbito lo choc della crisi e recuperato i livelli di occupazione del 2008 le Province Autonome di Bolzano e Trento, il Friuli-Venezia Giulia e la Lombardia.
In Fvg, secondo un’indagine di Ires Cgil, nel 2017 il numero di occupati è tornato ai livelli registrati nel 2011 (in media a 505.100 unità; +6.500 rispetto al 2016).
Per il terzo anno consecutivo, rileva il ricercatore Alessandro Russo, si rileva un aumento dell'occupazione, dopo il livello minimo toccato nel 2014 (meno di 495.000), anche se i valori assoluti pre-crisi rimangono ancora lontani (520.000 nel periodo 2007-2008). «C’è un recupero incoraggiante, ma che non fa venire meno le preoccupazioni per la crescita della precarietà, che interessa soprattutto il commercio e il terziario, vale a dire i settori che contribuiscono in maniera preponderante alla crescita delle assunzioni», commenta Orietta Olivo, responsabile lavoro e welfare della segreteria regionale Cgil.
«Resta inoltre – aggiunge Olivo – l’esigenza di indicatori più precisi sui redditi, sulle ore lavorate, sulla natura dei contratti, e di letture più mirate alle dinamiche di genere, perché la precarietà, il part-time forzato e il lavoro sottopagato hanno un impatto più pesante sulle donne, troppo spesso relegate nei settori più poveri del mercato del lavoro».

La dinamica espansiva dello scorso anno ha interessato soprattutto la componente femminile (+4.700); a livello territoriale Trieste presenta i risultati maggiormente positivi (+2.600). L'aumento percentuale registrato in Fvg (+1,3%) risulta analogo sia a quello del Nordest (+1,3%), sia a quello nazionale (+1,2%). Per quanto riguarda i settori produttivi, nel 2017 si osservano degli incrementi in tutti gli ambiti, con una maggiore intensità nei servizi; l'unica eccezione è costituita dalle costruzioni (-2.800). Un elemento distintivo della ripresa dell'occupazione negli ultimi anni è stata la diffusione sempre maggiore del part time, non solo per le donne ma anche per gli uomini: in termini assoluti è passato da circa 76.000 nel 2011 a quasi 98.000 nel 2016, circa il 20% del totale. Nel 2017 è stata più accentuata la crescita del numero di occupati a tempo pieno (+5.400 sul 2016). In Fvg anche il tasso di disoccupazione giovanile (età 15-24 anni) ha subito una flessione, dal 28,5% al 25,4% in un anno.
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