Occupazione del liceo Oberdan: quattro studenti indagati
Concorso in occupazione arbitraria di suolo pubblico e interruzione di pubblico servizio. Sono questi i capi di imputazione che pendono su quattro 19enni triestini: Niccolò Fragasso, Bruno Improta, Giovanni Taccari e un quarto il cui nome non è ancora emerso, ex studenti del Liceo scientifico Oberdan, identificati dalla Digos il 4 dicembre 2012 durante la breve occupazione pacifica della sede centrale dell'istituto scolastico di via Paolo Veronese.
Gli studenti, in tutto una cinquantina, si erano chiusi dentro la scuola con l'intento di effettuare alcuni piccoli lavori di tinteggiatura, gesto inserito all'interno della protesta nazionale per denunciare lo stato di incuria degli edifici scolastici. Poco prima delle 8 di mattina c’era stato un blitz degli agenti della Digos che per entrare nella scuola sfondarono il vetro di una porta antincendio; l’occupazione si concluse con l'identificazione di 32 studenti. Quattro dei quali maggiorenni. Per loro ora il pm deve notificare un decreto penale che prevede l'applicazione di una pena pari a 95 giorni di reclusione. Ma possono oblare. «Dopo oltre un anno di silenzio non me lo sarei mai aspettato - racconta Giovanni Taccari, ora studente di Medicina a Bologna -. E sono stupito perché abbiamo effettuato una occupazione di pochissime ore, assolutamente pacifica e senza danni». Bruno Improta, iscritto a Scienze politiche a Trieste, è altrettanto basito: «Parlando con la preside Rocco ci era stato detto che tutto si sarebbe concluso senza denunce, ma solo con l'abbassamento del voto in condotta nel primo quadrimestre e i “famosi” processi agli studenti. Invece...». Tra gli imputati c'è anche Niccolò Fragasso, oggi studente al primo anno di Statistica: «Ci accusano di interruzione di pubblico servizio ma le lezioni si sarebbero potute effettuare regolarmente, visto che noi siamo stati sgomberati di mattina presto». Contattata in sede Maria Cristina Rocco, tuttora preside dell'”Oberdan”, rimane quasi stupita di fronte a tale notizia: «Non ne ero al corrente. Posso dire di essere stata sentita dagli organi competenti nel gennaio del 2013 in quanto persona informata dei fatti, ma io non ho mai denunciato i miei studenti alle autorità». Probabilmente la Digos ha proceduto d’ufficio. Netta la presa di posizione sulla vicenda da parte dell'Unione degli Studenti: «Ora come un anno fa, siamo contrari a questa repressione illegittima, questa repressione portata avanti con il solo scopo di disincentivare le mobilitazioni degli studenti. Siamo vicini ai denunciati, non resteremo fermi davanti ad un gesto simile». Ora gli imputati avranno 20 giorni dalla data della notifica per presentaree memorie e documenti e per chiedere al pm di essere sentiti.
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