Obbligo invisibile in bolletta. E multe per chi lo ignora

Migliaia di triestini rischiano una sanzione amministrativa da un minimo di 103 fino ad un massimo di 2.065 euro per non aver comunicato ad AcegasAps, Estenergy o alle altre società erogatrici di acqua, energia elettrica o gas i dati catastali identificativi dell’immobile dove è attiva fornitura a loro intestata. L’obbligatorietà è sia nel caso un utente sia il proprietario della casa sia nel caso ne sia il locatario.
La novità è riportata a caratteri minuscoli nelle ultime bollette recapitate nelle cassette della posta. E ha fatto fare un salto sulla sedia chi, semplicemente per uno scrupolo, ha letto le “Informazioni utili” riportate dietro alla pagina riepilogativa della bolletta. «Nell’ipotesi di mancata comunicazione dei dati catastali da parte del cliente - si legge in una nota riportata sulle bollette - la società è tenuta a farne segnalazione all’Agenzia delle Entrate per controlli fiscali a carico del cliente stesso».
Un dispendio di energie che sta stressando molti utenti, specialmente anziani, incapaci di reperire i dati o preoccupati nel caso questi risultassero ad una verifica errati. Da qui la corsa di queste settimane alle varie associazioni sindacali, a quelle di tutela del consumatore oppure da geometri e ragionieri privati per chiedere il riempimento di moduli. Chi ha cambiato erogatore di servizi o chi ha aperto di recente le utenze non corre rischi perché le società che somministrano acqua, luce e gas ora sono obbligate a chiedere i dati catastali nel momento in cui viene stipulato il contratto. Il rischio di non adempiere all’obbligo tocca invece i vecchi utenti che magari non hanno fatto caso a quella nota riportata tra mille informazioni utili tipo le regole per la concessioni dei pagamenti a rate, l’imposta di bollo o dettagli sul servizio di depurazione. Chi riceve una bolletta il più delle volte osserva l’importo dovuto, la scadenza, i dati relativi ai consumi o segnalazioni di eventuali mancati pagamenti. Le bollette di chi ha scelto la domiciliazione bancaria talvolta non vengono nemmeno aperte. Così il rischio di una sanzione salata diventa decisamente elevato.
«La richiesta da parte di AcegasAps o delle altre società erogatrici è legittima - valuta il legale Paolo Volli dopo aver esaminato la legge contenuta nella Finanziaria del 2005 - ma la forma di comunicazione e l’evidenza riservata alla specifica nota sono incongrue». <TB>Secondo l’avvocato AcegasAps e le altre aziende «potrebbero dare maggior rilievo a quell’informazione, magari fornendo in bolletta anche un fax-simile del modulo da compilare visto che in caso di mancata comunicazione dei dati si rischia una sanzione».
Le lettere con i dati vanno inviate senza raccomandata e ricevuta di ritorno; quindi non potranno essere rintracciabili. Come fa l’Agenzia delle Entrate a sapere con certezza se un cittadino ha inviato i dati oppure no e quindi applicare le sanzioni?
«Un altro tormentone per gli utenti - dichiara Angelo D’Adamo, presidente provinciale della Federconsumatori -, non credo sia questo il modo di comunicare un obbligo. Si creano ansie per gli utenti». Vista l’alta percentuale di persone anziane in città, D’Adamo propone l’invio di una comunicazione più visibile, a caratteri più grandi e anche in più lingue. «L’annuncio era già riportato anche in bollette precedenti - spiega AcegasAps - a questo punto per andare incontro alle esigenze degli utenti nelle prossime emissioni delle fatture il messaggio, specialmente nel passaggio che riporta il rischio di sanzioni, verrà riportato con maggior evidenza».
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