«O fai sesso con me o ti rovino». Arrestato
TRIESTE. Tentata estorsione a sfondo sessuale. Con questa accusa Giuseppe Tosolini, 43 anni, uno dei rampolli della nota famiglia friulana della grappa, è stato arrestato, l’altro pomeriggio dai carabinieri in una stanza del Novo Hotel di Trieste. I militari lo hanno sorpreso in attesa febbrile di una ragazza triestina di 19 anni che lo aveva denunciato qualche settimana prima. La donna aveva accusato il nipote del celebre Bepi di averla ricattata allo scopo di consumare un rapporto sessuale. Motivo del ricatto un filmato hard realizzato dal manager della grappa friulana di Povoletto in cui Giuseppe Tosolini e la giovane triestina si dedicavano consapevoli ad appassionate e incontenibili performance sotto l’occhio di una telecamera. Che appunto era stata sistemata nella stanza dell’albego sulle Rive da Tosolini stesso. Il problema, se così si può dire, è sorto quando dopo il primo incontro Giusepppe Tosolini aveva cercato di ripetere l’esperienza nella stanza dell’albergo. Ma, secondo la denuncia presentata ai carabinieri di Aurisina, la ragazza ha risposto negativamente. Così il manager dopo il diniego della triestina avrebbe tentato un’altra strada: quella della tentata estorsione. «Se non ci stai, diffondo in internet il filmato del nostro primo appassionato incontro». La donna ha finto di accettare la proposta. E a questo punto sono scattate le manette. L’altro pomeriggio, all’ora x, Tosolini è salito nella stanza dell’albergo sulle Rive. Dopo pochi minuti ha sentito bussare alla porta. Ha aperto pronto all’incontro appassionato. Ma assieme alla ragazza c’erano i carabinieri. I militari lo hanno ammanettato. Accusa, come detto, tentata estorsione. Poi Tosolini è stato accompagnato in carcere, al Coroneo. Dalle indagini coordinate dal pm Giorgio Milillo è emerso che l’abboccamento tra il manager della grappa e la triestina era avvenuto nello scorso autunno. A quanto pare Tosolini si sarebbe spacciato come un fotografo di moda e in cambio del servizio avrebbe preteso anche un incontro intimo.
Questa mattina il manager friulano sarà interrogato dal gip Guido Patriarchi. Con lui sarà il difensore Maurizio Miculan. «Il mio assistito - ha dichiarato Miculan - respinge ogni addebito. Come sempre accade in questo tipo di vicenda, è opportuno procedere con i piedi di piombo. In ogni caso - ha aggiunto il legale - forniremo alle autorità competenti ogni elemento utile per fare capire come sono andate veramente le cose».
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