Nutrie superstar a Muggia: lo show dei roditori conquista Rabuiese

Roditori superstar a Muggia. Da un paio di giorni oltre venti nutrie, tra cuccioli ed esemplari adulti, sono diventate gli indiscussi protagonisti dell'area sita vicino al parco commerciale Arcobaleno di Rabuiese. Complici anche le belle giornate che hanno anticipato la primavera, i mammiferi che vivono nel rio Ospo sono stati l'oggetto di fotografie e filmati video da parte di muggesani e non, divertiti nel vedere una colonia così numerosa. Qualcuno ha addirittura preso in braccio uno dei tanti "toponi" dell'Ospo. Sulla particolare vicenda, però, l'Enpa ha voluto lanciare un appello forte e chiaro: «Non date da mangiare e non toccate le nutrie». Il messaggio dell'associazione triestina è giunto in seguito al video che ha immortalato i castorini intenti a mangiare del pane portato da alcuni cittadini evidentemente incuriositi dagli animali, oltre una ventina appunto, presenti nel torrente che scorre vicino al parco commerciale di Rabuiese. In particolare una persona è proprio scesa vicino all'argine, sfamando alcuni esemplari, a dire il vero, almeno in apparenza, a loro agio nonostante la presenza di un essere umano.
L'origine delle nutrie. Questi animali, originari dell'America meridionale, importati negli anni Venti in Europa per la commercializzazione della cosiddetta "pelliccia di castorino", vennero liberati indiscriminatamente una volta che il business si rivelò un fallimento. Anche se in alcuni paesi sta iniziando ad essere considerato un animale di compagnia, la presidente dell'Enpa Trieste Patrizia Bufo evidenzia come questi animali siano per loro natura selvatici: «Innanzitutto è fondamentale non dare da mangiare alle nutrie. In primis perché non ne hanno bisogno visto che riescono a nutrirsi autonomamente grazie alle piante presenti lungo gli argini del rio Ospo. Ma poi anche perché i carboidrati, che fanno parte invece dell'alimentazione umana, creano dei danni al metabolismo degli animali». Insomma, come per i cigni e i germani reali, ad esempio, l'abitudine di dare da mangiare del pane secco è in realtà una pratica dannosa per gli animali stessi.
Non hanno bisogno di coccole. Per quanto concerne invece il prendere in braccio un roditore, la presidente dell'Enpa spiega la propria posizione: «La fauna selvatica localizzata sul nostro territorio non ha bisogno di affettività. Insomma, le nutrie non hanno bisogno di coccole, anche se in certi paesi vige una cultura diversa in cui questi roditori sono visti come animali di compagnia».
Animali molto puliti. Interessante poi sapere che questi animali vegetariani non recano danni alle colture e non costituiscono alcun pericolo da un punto di vista igienico-sanitario come evidenziato dagli istituti di zooprofilassi. Tra le caratteristiche delle nutrie vi è infatti una grande cura per la propria igiene. L'assessore alla polizia locale Stefano Decolle conferma come non vi siano mai stati problemi da parte dei muggesani con questi animali selvatici: «Non abbiamo mai registrato segnalazioni per danni o cose simili, direi quindi che si è instaurata una pacifica convivenza».
Investimenti sulla strada. In passato però le nutrie erano state protagoniste dell'attenzione da parte della Lav in seguito a numerosi investimenti mortali dei roditori occorsi lungo la Strada provinciale 14 sempre vicino al corso del rio Ospo. Nello scorso febbraio la Lav aveva evidenziato come una dozzina di esemplari fosse stata uccisa accidentalmente da parte degli automobilisti. Tenendo presente anche le nuove tecnologie di contenimento della popolazione di nutrie, progettate dall'ingegneria naturalistica, la sezione della Lav, si era rivolta direttamente all'amministrazione comunale e all'allora sindaco Nerio Nesladek, in qualità di responsabile di tutti gli animali del territorio, per chiedere la pulizia dei tubi di cemento atti alla defluizione, posti sotto la strada, nelle zone analizzate, per poter agevolare il passaggio sottostradale agli esemplari dell'esigua colonia di nutrie del Rio Ospo, proteggendone al contempo gli argini. Da questo punto di vista la situazione pare essersi normalizzata. Tanto che ora i roditori, i quali si riproducono circa tre volte all'anno con cucciolate da due a sei esemplari, sono diventati una vera attrazione per Rabuiese.
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