Nuovo Senato, il Fvg scende a due seggi
TRIESTE. Il Friuli Venezia Giulia sarà una delle dieci regioni che avranno soli due rappresentanti nel nuovo Senato previsto dal ddl Boschi che l’Aula dovrà approvare oggi: uno sarà un sindaco, e uno soltanto sarà un consigliere regionale "indicato" dagli elettori. Il dato deriva dalla ripartizione dei seggi in base all'ultimo censimento, datato 2011. La Lombardia, coi suoi 14 senatori, sarà la Regione col maggior peso specifico. La Riforma prevede un Senato composto da 95 «senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica». Dei 95 eletti, 21 sono scelti tra i sindaci, gli altri 74 nell'ambito dei Consigli Regionali, sulla base delle indicazioni degli elettori (la specifica legge elettorale andrà successivamente varata).
Tutto ciò apre la strada a scenari inediti per il Fvg: se i deputati con il cosiddetto Italicum saranno 13, la riduzione dei senatori a due pone problemi soprattutto nella rappresentanza adeguata delle complessità locali. Il primo dato è numerico: oggi in Senato siedono 7 rappresentanti del Fvg su un totale di 315, pari a un quarantacinquesimo. Quando scenderanno a 2 su 95 saranno un quarantaesettesimo, una differenza minima. Il rapporto cambia se si compara il numero a quello delle altre regioni: due è infatti la soglia minima, per cui anche aree molto piccole come la Val d'Aosta o il Molise (con poche centinaia di abitanti l'una) avranno due eletti, proprio come zone con popolazione superiore al milione come Marche e Fvg.
L'altra incognita sta nella rappresentanza della complessità del territorio: da un lato pende la differenza geografica, con la bipolarità Trieste-Udine, dall'altro il rischio che due rappresentanti designati dal Consiglio regionale vengano regolarmente prenotati dalla maggioranza. Il senatore Pd Francesco Russo commenta: «Sia il sindaco che il consigliere saranno identificati dal Consiglio regionale, in base a norme che spetterà definire alla legge nazionale e poi ai regolamenti regionali di recepimento. Però non credo che rischiamo uno squilibrio nella rappresentanza territoriale: immagino che entreranno in vigore i contrappesi consueti, confido nella saggezza del consiglio regionale». La deputata forzista Sandra Savino è perplessa: «Non ho ancora visto il provvedimento ma con due eletti mi chiedo dove abbiano pensato di mettere lo spazio per l'opposizione. Se li sceglie entrambi la maggioranza in Consiglio, c'è il rischio concreto che siano monocolore. Bisogna approfondire». Così invece il senatore Pd Lodovico Sonego: «Due senatori una penalizzazione? C’è una certa proporzione, siamo un milione e 200mila abitanti. Il primo Senato a votare la propria diminuzione: siamo stati bravi».
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