Nuovo sciopero alle Latterie Carsiche
Secondo sciopero, a distanza di pochi giorni, dei lavoratori delle Latterie Carsiche di Villesse. La nuova ’astensione dal lavoro è stata indetta per oggi, da Fai Cisl, Flai Cgil e dalle Rsu aziendali, in concomitanza con l’incontro che le organizzazioni sindacali avranno nel primo pomeriggio, a Udine, nella sede della Regione. Alla riunione con il vicepresidente Sergio Bolzonello, l’assessore al Lavoro Loredana Panariti e quello alle Risorse agricole Cristiano Shaurli, sono stati convocati anche i rappresentanti delle Latterie Carsiche, e dunque da essa dovrebbero emergere notizie concrete sulla situazione complessiva dell’azienda e sulle azioni avviate per risolvere la crisi in atto. Durante l’incontro, all’esterno della sede regionale, i lavoratori delle Latterie (in gran parte residenti nella nostra provincia) attueranno un presidio per chiedere chiarezza e manifestare tutta la preoccupazione per il loro futuro.
Anche questa seconda giornata di sciopero rientra nello stato di agitazione proclamato dall’assemblea unitaria del 13 gennaio, svoltasi dopo la rottura delle trattative con l’azienda.
La rottura è avvenuta dopo che i rappresentanti della proprietà avevano comunicato che i problemi di liquidità, emersi nelle passate settimane, non sono stati risolti e che gli esuberi, già stimati in 19 lavoratori, erano saliti a 30, più della metà quindi della forza lavoro, consistente in 58 persone.
A distanza di qualche mese si sono dunque ripresentati i problemi di liquidità sorti nello scorso autunno, quando le Latterie Carsiche erano ancora proprietà della famiglia Pelloni. Nonostante la vendita dell’azienda, agli inizi di dicembre, alla cooperativa Minerva di Savogna d’Isonzo (impegnata tra l’altro nella gestione del Cara di Gradisca), il denaro fresco apportato dalla nuova proprietà non è stato sufficiente a coprire i passivi accumulati negli anni. In questo quadro, tra l’altro, i dipendenti hanno ricevuto la tredicesima ma sono ancora in attesa della paga di dicembre.
Nel caso la Minerva non dovesse riuscire a reperire ulteriore liquidità, l’alternativa è l’individuazione di un nuovo socio al quale cedere o affittare il ramo produttivo dell’azienda.
Alcuni incontri si sono svolti nelle scorse settimane con due aziende friulane, la Cepparo lattiero-casearia di Coseano e la Cospalat di Pagnacco, che hanno appunto manifestato un certo interesse ad entrare nella compagine aziendale o ad affittare un ramo dell’impresa, ma in tali riunioni non si sono registrati passi concreti in questo senso.
Va ricordato, comunque, che l’affitto di un ramo produttivo non migliorerebbe le prospettive per i lavoratori in quanto, per legge, in tal caso non è possibile ricorrere alla cassa integrazione straordinaria. Per gli eventuali licenziati ci sarebbe solo il sussidio di disoccupazione.
(gi.pa.)
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