Nuovo rettore: il bilancio accende l’ultimo confronto fra i tre candidati

TRIESTE Si è concluso con una piccola schermaglia sul bilancio, ma si è giocato principalmente in difesa e con toni abbottonati l’ultimo dibattito pubblico tra i tre candidati alla successione di Maurizio Fermeglia. Per Roberto Di Lenarda, Rinaldo Rui e Donata Vianelli siamo all’ultimo giro di boa in vista delle elezioni rettorali, il cui primo turno è in programma domani, mercoledì 8, e dopodomani, giovedì 9 maggio.
Nel dibattito di ieri, organizzato dal gruppo di “docenti speranzosi” composto da Daniele Andreozzi, Silvano Geremia, Giorgio Pastore e Sergio Zilli, i tre candidati si sono confrontati su diversi temi, a partire dalla discontinuità rispetto alla precedente dirigenza: per Di Lenarda è da mantenere il nuovo sistema di tassazione per gli studenti, ma sono molti i cambiamenti necessari, a partire dalla direttrice generale e dalla gestione del budget di bilancio; per Rui è fondamentale non gettare quanto è stato fatto di buono e cercare di proseguire nel miglior modo possibile; per Vianelli sono da mantenere le conquiste in termini di diritto allo studio e di immatricolazioni, aumentate negli ultimi quattro anni di più del 20%, ma è da rivedere l’organizzazione del lavoro, da restituire centralità alla componente studentesca e da definire molto bene le linee di indirizzo strategico.
I disaccordi maggiori si sono registrati quando si è toccato il tema del bilancio e della ricerca di eventuali finanziamenti esterni: «È un bilancio sano, senza debiti, ed è stato messo in sicurezza perciò il futuro rettore si troverà in una situazione favorevole per gli investimenti futuri» dice Vianelli, sottolineando comunque la necessità di incrementare i finanziamenti esterni, che per ora pesano solo per il 16%, contro il 26% dell’Università di Udine e il 21-25% di quelle di Padova e Venezia. Per Di Lenarda invece «non si può parlare di bilancio sano e lo conferma la relazione accompagnatoria al budget 2019 firmata da Fermeglia. La crescita dei costi del personale potrebbe nei prossimi anni non trovare copertura e si rischia di non poter fare reclutamento e interventi edilizi». Con una stoccata finale: «Non possiamo pensare all’università come a un’azienda, con un atteggiamento bocconiano». Più disteso Rui, che ha confermato il suo parere positivo sul bilancio, segnalando però i molti tagli che sono stati fatti per ottenere questo risultato.
Tanti altri temi toccati: dalla necessità di ristudiare il rapporto tra amministrazione centrale e dipartimenti a quella di valutare attentamente costi e benefici delle sedi distaccate di Gorizia, Portogruaro e Pordenone, dall’impegno per l’internazionalizzazione a quello per un rapporto trasparente e ben definito dal punto di vista strategico con le altre università Fvg. Sulla squadra di cui si circonderà il futuro rettore si è detto invece ben poco, nonostante una domanda vertesse proprio sul rapporto tra vertici e delegati o collaboratori. I tre candidati hanno ribadito che il rettore vicario e i delegati giocheranno ruoli importanti, ma l’unica a sbilanciarsi pubblicamente con un nome è stata Vianelli, che ha annunciato che in caso di elezione il suo vicario sarà Daniele del Santo, docente di Analisi matematica e attuale delegato di Fermeglia alla didattica: «Con lui intendo portare avanti la gestione dell’ateneo in modo collaborativo e sinergico, mirato sugli obiettivi da raggiungere». Voci ben informate dicono che Di Lenarda vorrebbe come suo braccio destro Valter Sergo, docente di chimica e già nel cda di UniTs, ma chi si aspettava un’investitura ufficiale nel corso del dibattito è rimasto a bocca asciutta: «Se sarò eletto il prorettore non avrà un ruolo operativo, ma sarà scelto come garante dell’equilibrio e della corretta rappresentazione di tutte le aree che compongono l’Ateneo», si è limitato ad affermare il candidato, che una piccola anticipazione l’ha comunque data: «Sceglierò un numero adeguato di collaboratori, non troppi, e istituirò un delegato del rettore per la semplificazione». Mentre per Rui, che era il candidato più rilassato e si è lasciato andare anche a qualche battuta, «prorettore e delegati servono per aiutare il rettore a portare determinate istanze in Senato accademico e in cda, dove poi si decide. Se sarò eletto mi circonderò di persone con cui fare anche baruffe chioggiotte pur di trovare una soluzione».
Certamente il risultato di queste elezioni non sarà scontato, secondo quella divisione per cui ogni candidato pescherà dall’area di appartenenza (Di Lenarda dai medici, Rui dai fisici e Vianelli dai socio-umanisti): le compagini che finora si sono costituite sono assolutamente eterogenee. Ed è quasi assicurato che si andrà al ballottaggio, con una conseguente ridistribuzione dei voti del candidato arrivato terzo tra gli altri due ancora in corsa. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo