Il nuovo regolamento sui chioschi a Trieste rivede postazioni e decoro urbano
Il Comune deve varare in Consiglio comunale i criteri di assegnazione delle concessioni e una nuova mappa delle edicole
Il comparto delle edicole e dei chioschi a Trieste si prepara a una piccola rivoluzione. Complice un nuovo regolamento comunale che, una volta approvato dall’aula, imporrà entro sei anni un adeguamento delle strutture e dal 2032, quando verranno riassegnate le concessioni, anche una aggiornata mappa dei posteggi di questi manufatti. Per fare alcuni esempi: l’edicola di largo Riborgo, il chiosco delle chiavi sotto al Municipio o quello che vende fiori in piazza della Repubblica non potranno più stare lì. Verrà valutata una posizione alternativa. Questo perché il nuovo regolamento recepisce anche le normative sopraggiunte negli anni e relative al Codice della strada, alla tutela dei beni architettonici, che indicano quelle postazioni come non più idonee: troppo vicine a edifici vincolati, la Soprintendenza non lo consente più. Ad esempio: i chioschi dovranno distare almeno 8 metri da monumenti, fontane o alberi monumentali. Tre da edifici sottoposti a vincolo. E poi serve rispettare precise distanze da attraversamenti pedonali, fermate degli autobus, incroci, accessi carrai.
Sono 108 tra edicole e chioschi in città
Attualmente tra edicole e chioschi se ne contano 108. Non tutti sono operativi. Sono destinati alla vendita di giornali – meno delle metà – di fiori, frutta e ortaggi, souvenir e stagionalmente castagne. In quelle strutture è stata sviluppata anche l’attività di duplicazione di chiavi o di somministrazione di cibi e bevande. Per i concessionari, comunque non è una doccia fredda, visto che il Comune lavora da anni al nuovo regolamento, coinvolgendo e aggiornando anche i rappresentati di categoria. Che poi alcuni dei diretti interessati non guardino di buon occhio alle novità è un altro discorso.
Lo studio degli architetti
Il percorso che porta al nuovo elaborato aveva preso il via nel 2019, quando l’amministrazione comunale aveva affidato a degli architetti, sotto la consulenza dell’Università, il compito di scattare una fotografia dello stato di quei posteggi e delle strutture che li occupano. La pandemia aveva poi congelato quel lavoro, ora ripreso in mano, così da risultare aggiornato alle nuove normative entro la riassegnazione delle nuove concessioni che, Bolkestein alla mano, a suon di proroghe è slittata al 2032. A quel punto, le concessioni scadranno e la riassegnazione si muoverà con le nuove regole scritte del Comune. «Recependo normative regionali, nazionali ed europee – spiega il vicesindaco e assessore alle Politiche economiche Serena Tonel – e considerando che la città è cambiate e sono emerse nuove esigenze, attraverso questo strumento puntiamo creare delle opportunità per gli operatori e per i consumatori, con la tutela urbanistica del centro storico e del borghi carsici». Guardando invece alle periferie, spesso sprovviste di alcuni servizi, «il regolamento – aggiunge il vicesindaco – vuole stimolare la microimpesa e l’impresa giovanile per dare una propulsione al tessuto economico circostante».
Le aree della città coinvolte
Il regolamento, tra l’altro coinvolgerà anche i banchi delle aree mercatali, con il trasferimento delle bancarelle oggi in piazza Sant’Antonio nuovamente in piazza Ponterosso, lato fontana del Giovannin.
Tornando alle edicole e in generale ai chioschi, nella bozza viene, ad esempio, indicato che nella riassegnazione avranno peso professionalità e esperienza dell’operatore. Verrà inoltre dato valore alla vendita di prodotti tipici,biologici o a km0. Verrà presa in considerazione la compatibilità tra il servizio offerto e il contesto in cui è inserito. Tra le novità anche il versamento di una cauzione da parte di chi si aggiudicherà le concessioni, a garanzia dell’integrità del suolo o di altri adempimenti dovuti.
Il manufatto Modello Trieste
Il regolamento, come accennavamo. con l’intento di uniformare la proposta, prevede che tutti i chioschi e le edicole che si trovano nel centro città e nei borghi carsici adottino, entro sei anni dall’approvazione in Consiglio comunale, un modello di manufatto definito “Modello Trieste”, previsto in nella bozza con modulazioni diverse, a garanzia dei requisiti minimi igienico sanitari. E se alcuni, proprio per rispondere a queste esigenze, si dovranno dotare di manufatti più ampi, il discusso chiosco di viale XX Settembre, quello davanti all’ingresso del cinema Nazionale per capirci, dovrà ridimensionarsi per non intralciare la prospettiva del viale. Una precisazione: l’edicola di piazza della Borsa, a due passi da Galleria Protti, è di proprietà comunale e non è coinvolto in questa partita delle concessioni.
La bozza dell’elaborato è stata illustrata alle Circoscrizioni che ora invieranno i loro pareri. Poi il regolamento verrà approvato in via definitiva dalla giunta. Il passaggio successivo, a inizio 2025, prevede la discussione in commissione, con la successiva calendarizzazione del voto in Consiglio comunale.
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