Nuovo ospite alla Cona: è un passero "siberiano"

Si tratta di un Phylloscopus Inornatus che è andato a occupare il 324° posto nell’elenco delle specie di uccelli presenti nella Riserva
Foto scattata alla Cona da Silvano Candotto
Foto scattata alla Cona da Silvano Candotto

Avvistata alla Cona la 324.a specie avifaunistica per la Riserva naturale foce Isonzo. Si tratta del Luì forestiero, nome scientifico “Phylloscopus Inornatus”, espressione d’origine greca con il generico significato di “frequentatore dei cespugli”. Una specie di origini siberiane raramente segnalata sinora in Italia. «Il soggetto - spiega il direttore scientifico della Stazione biologica della Cona, Fabio Perco - era stato notato per primo dal birdwatcher Enrico Pasini il 14 ottobre scorso.

Divulgata la notizia sulla mailing-list della associazione Astore (che si occupa di ornitologia), il giorno successivo l’animale è stato ricontattato da vari altri osservatori che hanno confermato l’eccezionale identificazione». «L’episodio – continua Perco - ha quindi offerto l’opportunità a Silvano Candotto, che in qualità di ornitologo è incaricato di eseguire vari monitoraggi faunistici, di catturare il soggetto utilizzando le classiche “reti foschìa” che si impiegano in questi casi. Estratto con ogni cura dalla rete il piccolo animale, del peso di appena qualche grammo, è stato tempestivamente liberato, non senza averlo munito di un minuscolo anellino metallico su una zampa recante un codice in grado di riconoscerne l’origine a livello internazionale».

Il nuovo ospite all'isola della Cona
Il nuovo ospite all'isola della Cona

Si tratta di un passeriforme che si fa notare per alcune emissioni sonore penetranti e per la peculiarità del piumaggio. E’ possibile, quindi, per la Sbic assegnare a questa importante osservazione il 324° posto nell’elenco delle specie di uccelli sinora verificate nella riserva naturale. «Un record di livello internazionale – dichiara ancora Fabio Perco - se si pensa che l’intera lista degli uccelli osservati in Europa supera di poco le 550 unità. Un traguardo nel ristretto territorio della foce Isonzo che contiene più della metà degli uccelli presenti in Europa e un primato nel campo della biodiversità e della sua conservazione che, grazie all’organizzazione delle aree attrezzate, non contrasta con la numerosa presenza di visitatori».

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