Nuovo marina a Lesina ma i residenti protestano
SPALATO. Un nuovo marina nel settore est dell’isola di Lesina (in croato Hvar) della capacità di 250 ormeggi. L’iniziativa partita dalla società ceca Mfa Invest e appoggiata dal comune isolano di Sucuraj, sul cui territorio si trova l’immobile, ha ottenuto il disco verde da parte del governo, che lo ritiene un progetto di notevole importanza per lo sviluppo turistico ed economico in generale dell’isola.
L’investitore è interessato alla concessione della durata di trent’anni, durante i quali finiranno nelle casse comunali poco meno di 60 milioni di euro a titolo di indennizzo. Non male dunque per il piccolo comune isolano. L’area marina in questione, della superficie pari a 100 mila metri quadrati, si estende dallo scalo traghetti di Sucuraj alla baia di Cesminovica, dove si trova una magnifica spiaggia. Il centro nautico disporrebbe di quattro moli più la diga foranea a tutela delle imbarcazioni ormeggiata, dalla parte sud.
Qual è il prossimo passo nell’iter procedurale? A questo punto il ministero del Mare, Traffico e Comunicazioni dovrà pubblicare il bando di concessione aperto a tutti nel rispetto della legge. Chi inoltrerà domanda di adesione sarà tenuto a versare la garanzia bancaria pari a 600 mila euro ed allegare il progetto preliminare nonché il via libera dei servizi regionali preposti al rilascio dei vari permessi.
Il bando dovrebbe essere pubblicato nei prossimi mesi, probabilmente in autunno. Fino a qui, si potrebbe dire, tutto procede senza problemi. C’è però un “ma” assai rilevante. Ed è rappresentato dalla maggior parte della popolazione locale, che si è detta contraria già in sede di dibattito pubblico sul piano ambientale del territorio.
Si teme soprattutto per il futuro della popolare spiaggia che con la vicinanza delle imbarcazioni da diporto perderebbe quel carattere di oasi tranquilla dove trascorrere serenamente le giornate al mare e c’è preoccupazione per quella che viene definita l’integrità naturale ed ecologica di questa parte dell’isola.
Per il futuro delle aree verdi temono soprattutto i residenti dell’isola che si sono trasferiti a Zagabria e a Spalato, dove ritornano soltanto per trascorrere le ferie. Altri si sono detti favorevoli al progetto, ma a condizione che sul posto venga costruito un distributore di carburante per tutti i natanti del comprensorio, visto che ora i proprietari devono arrangiarsi con le solite taniche. E chiedono inoltre che venga migliorata la strada d’accesso allo scalo traghetti e sia ampliato il posteggio per le automobili.
(p.r.)
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