Nuovo look da 39 milioni per l’aeroporto di Ronchi

Roma sblocca il piano delle opere dopo otto anni. Si parte con sala vip, food corner Illy e rifacimento dell’area partenze
L'aeroporto di Ronchi dei Legionari
L'aeroporto di Ronchi dei Legionari

TRIESTE. Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, approva il piano quadriennale 2016-19 degli interventi presentato da Aeroporto Fvg. Un passaggio atteso da otto anni che consente di sbloccare 39 milioni di euro di investimenti, dal polo intermodale alla nuova sala vip. «Una svolta epocale», commenta Antonio Marano che non nasconde la soddisfazione per un risultato centrato in poco tempo, quattro mesi e mezzo, conseguenza di «un grande lavoro di squadra».

Complimenti reciproci. Debora Serracchiani applaude il «primo traguardo raggiunto dai nuovi vertici della società», determinante per concretizzare «quella piattaforma intermodale gomma/ferro/aereo, di cui sarà soggetto attuatore e gestore lo stesso Aeroporto Fvg, indispensabile per la crescita dei traffici». Marano, a sua volta, cita i compagni di viaggio. Dall’azionista Regione, governatrice in testa, al direttore generale dello scalo, Marco Consalvo, manager di lunga esperienza nel settore con alle spalle otto anni da gm dell’Autorità aeroportuale di Napoli insediato in regione dallo scorso ottobre. «Abbiamo lavorato sottotraccia con importanti competenze a bordo – sottolinea il presidente di Ronchi –. Arriviamo in coda ai grandi aeroporti italiani, da Venezia a Bologna, che proprio la scorsa settimana ha siglato l’accordo di programma con Enac, ma ci siamo riusciti anche noi. E davvero in breve».

L’attesa è stata lunga, molto più del previsto. Ma adesso c’è la luce verde. Manca ancora un via libera formale dell’Autorità dei Trasporti di recente istituzione, ma l’ok dell’Enac permette di procedere con quattro anni di investimenti, dal 2016 al 2019, un dossier che riceverà supporto entro fine marzo dall’approvazione del piano industriale realizzato con il contributo di uno dei primari advisor internazionali, Price Waterhouse Coopers. In agenda c’è inoltre una revisione organizzativa della società «che si rende necessaria per coerenza con quanto inserito dal piano industriale».

Gli obiettivi? Il rifacimento dell’intera area partenze, un’operazione che vale tra i 4 e i 5 milioni di euro, verrà completato a fine giugno. Ma già tra un mese sarà possibile vedere la realizzazione di un’azione di comarketing che porterà a Ronchi gli arredi Calligaris e il “food corner” Illy nello vip lounge dello scalo, «autentiche eccellenze del territorio», rimarca Marano. Saranno le prime tappe di un programma ambizioso, da quasi 40 milioni, che ha come punti centrali il polo intermodale, oltre 17 milioni di euro in due fasi, e la pista, altri 11-12 milioni. Senza dimenticare, informa il dg Consalvo, che il piano quadriennale prevede pure un piano della qualità e della tutela ambientale che consentirà un incremento dei livelli dei servizi offerti e della sostenibilità ambientale anche attraverso l’installazione di impianti a basso consumo energetico già dal 2017.

Tutte iniziative mirate a centrare, nel 2019, un incremento di passeggeri superiore al 30%, dagli attuali 750mila (nel 2015, più precisamente, sono stati 741.776, +0,2% rispetto all’anno precedente, con l’aggiunta di 424 tonnellate di merce) a circa un milione, un “quantum” che Enac ha considerato in linea con le potenzialità di Ronchi. «Ce la potremo fare – spiega il presidente – mettendo a punto un’offerta commerciale adeguata a quanto richiede il mercato». Un aspetto, questo, più significativo di un’altra azione che, dopo il via libera dell’Ente per l’aviazione civile, potrebbe essere messa in campo, la revisione all’insù delle tariffe. «Questione di lana caprina – osserva Marano –. La svolta passa attraverso un ragionamento più complesso di un semplice aggiornamento del biglietto. Punteremo con molta più convinzione sul contenimento dei costi, sull’internazionalizzazione, sull’impiego efficiente delle risorse e sulla promozione. Gli investimenti previsti ci aiuteranno a centrare gli ambiziosi obiettivi del piano industriale».

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