Nuovo bando su Porto Vecchio mentre pende il giudizio del Tar

La presidente dell’Authority Monassi firma l’avviso esplorativo per raccogliere nuove manifestazioni di interesse: «Meglio se più concessioni a soggetti diversi». La querelle legale con Portocittà è in corso
Di Silvio Maranzana
Lasorte Trieste 26/09/10 - Panorama Città da Monte Grisa
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Riparte da zero la riqualificazione del Porto Vecchio. La presidente dell’Authority Marina Monassi ha firmato l’altra sera il bando di avviso esplorativo volto a ottenere nuove manifestazioni d’interesse per gli insediamenti nell’area. Sarà affisso oggi o domani all’Albo pretorio del Comune e prevede come termine per l’invio delle presentazioni la data del 23 luglio. Tutto ciò mentre è ancora pendente il ricorso al Tar di Portocittà, la società costituita da Maltauro, Rizzani de Eccher, Sinloc e Banca Intesa, che ha chiesto che l’atto di concessione venga dichiarato nullo. L’udienza doveva essere fissata ai primi di luglio, ma potrebbe anche slittare. «I legali delle due controparti stanno trattando - conferma infatti Enrico Maltauro, amministratore delegato del Gruppo - ma per definire la nostra uscita. Le condizioni ostative infatti (il Punto franco in primis, ndr) sono sempre le medesime per cui non vedo spiragli per un nostro rientro. Quanto all’avviso per nuove manifestazioni d’interesse non intendo commentare e comunque non ci vedo nulla di scandaloso». «Non potevo perdere tempo - spiega Monassi - del resto è Portocittà stessa a chiedere che la sua concessione venga annullata. In pendenza di giudizio non posso dare le concessioni, ma nessuno mi impedisce di raccogliere nuove manifestazioni d’interesse, alcune delle quali del resto sono già arrivate e riguardano in particolare soprattutto il Molo Terzo».

In realtà la questione Porto Vecchio riparte, ma con una filosofia molto diversa rispetto al passato e che sta già scatenando polemiche. «Chiaro che se arriva il sultano del Brunei e stando nelle regole riempie il Porto Vecchio d’oro sono disposta anche a dare una concessione unica - spiega infatti Monassi - ma non è il metodo che prediligo. Preferisco dare più concessioni a soggetti diversi: la ritengo la strada più giusta e più rapida». E su questo metodo definito “spezzatino” piovono subito gli strali del sindaco Roberto Cosolini: «Sono fermamente contrario a questo modo di procedere. Dubito che le piccole concessioni, soprattutto se non precedute da un disegno strategico entro cui vadano a collocarsi come le tessere di un mosaico, possano valorizzare e recuperare zone oggi non appetibili da un punto di vista imprenditoriale. Non dubito che alcune manifestazioni di interesse arriveranno, ma si concentreranno su alcune aree qua e là a macchia di leopardo e lasceranno tanti altri siti nell’attuale degrado. Quello che mi preoccupa - conclude il sindaco - è che rischiamo di rimanere sideralmente lontani da quelle lungimiranti operazioni di trasformazione fatte con alto tasso strategico e forte professionalità che hanno rivitalizzato il watefront di tante città del mondo».

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