Nuovi punti franchi nel mirino dei cinesi
Industriali di Hong-Kong del settore food sono interessati ai Punti franchi di Trieste. In questi giorni stanno visitando il porto, e sembra anche le aree dove sta per essere trasferito il Punto franco che era inutilizzato in Porto vecchio e in particolare, è facile presumere, quelle delle Noghere e del Canale navigabile di Zaule. «Non si tratta di terminalisti e nemmeno di operatori della logistica - ha spiegato ieri il neopresidente dell’Autorità di sistema portuale Zeno D’Agostino - ma di industriali che operano nell’ambito del food. Non conoscevano, cosa piuttosto comune, le agevolazioni previste nell’area franca triestina e si sono dimostrati particolarmente interessati, anche se non abbiamo fissato ancora una data in cui avviare la trattativa». Il resto è ancora coperto dal “segreto istruttorio”. D’Agostino riferisce anche che attorno ai Punti franchi triestini si stanno moltiplicando le richieste di informazioni, in particolare da gruppi e aziende nazionali.
Nello scalo triestino si assiste in questa fase a un discreto traffico di delegazioni. Proprio ieri i responsabili dell’Authority, assieme ai rappresentanti delle Associazioni degli spedizionieri, dei terminalisti e degli agenti marittimi del Friuli Venezia Giulia, hanno ricevuto una delegazione di spedizionieri e operatori della logistica austriaci. D’Agostino ha illustrato le potenzialità del porto di Trieste soprattutto dal punto di vista dei collegamenti intermodali. Com’è noto dallo scalo i treni raggiungono le principali località dell’Europa centrale e orientale e, assieme a La Spezia, Trieste ha il porto più ferroviario d’Italia tanto da puntare quest’anno alla quota settemila treni. La delegazione austriaca ha inoltre visitato le strutture portuali e ha poi partecipato agli incontri b2b (business to business, cioé interaziendali) alla Camera di commercio.
Giovedì D’Agostino ha potuto illustrare le potenzialità del porto di Trieste a un convegno specialistico a Norimberga. «Era organizzato - spiega - dai porti del Nord Europa e in particolare da quelli olandesi di Rotterdam e di Amsterdam, da quelli tedeschi di Amburgo e Bremerhaven e da quello belga di Anversa in collaborazione con Bayernhafen che è la società che gestisce anche l’interporto di Norimberga. L’unico scalo non solo dell’Adriatico, ma dell’intero Mediterraneo presente era quello di Trieste». In questo modo D’Agostino ha avuto modo, con un intervento di oltre una ventina di minuti, di illustrare nella “tana del lupo” cioé in un consesso costituito dai porti del Nord Europa, i vantaggi della rotta alternativa del Nord Adriatico.
Il porto di Trieste è stato rappresentato dal suo neopresidente anche al primo Forum internazionale Conftrasporto a Cernobbio al quale è intervenuto anche il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Secondo un'indagine realizzata da Confcommercio e Conftrasporto, in collaborazione con Format Research, oltre il 50% degli imprenditori dell'autotrasporto e della logistica pensa che la crisi non sia ancora passata e che l'andamento economico della propria attività sia peggiorato. I risultati sono comunque leggermente migliori rispetto all'aprile scorso. (s.m.)
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