«Nuovi funzionari in arrivo a Miramare»

Dopo l’allarme organico lanciato dalla direttrice Contessa, il ministero annuncia «due amministrativi entro fine maggio»
Lasorte Trieste 26/04/18 - Miramare, Turisti
Lasorte Trieste 26/04/18 - Miramare, Turisti

TRIESTE Sono due i funzionari amministrativi che entro maggio il Ministero invierà a Miramare. Dopo l’allarme lanciato dalla direttrice Andreina Contessa che, in un’intervista al Piccolo, ha rilevato la difficoltà di amministrare il Castello e il parco con una carenza dell’organico pari a più del 50%, la notizia dell’arrivo di nuovi dipendenti giunge dal Mibact e precisamente da Antonio Lampis, direttore generale dei Musei, e dal professor Alessandro Benzia, dirigente del servizio II della direzione generale Organizzazione, già consigliere del ministro Franceschini. «Oltre ai rallentamenti del concorso che introduce mille nuovi funzionari dovuti ai soliti ricorsi – spiega Lampis –, poi c’è anche un enorme turn over per il 2018-19, vanno in pensione più persone di quelle che il ministero si aspettava. Io sto studiando la situazione, sono qui da settembre, per fortuna con Ales, la società in house del ministero, riusciamo a tamponare le situazioni gravi, per Miramare faremo il possibile, dei funzionari amministrativi arriveranno a maggio, Miramare è un posto meraviglioso e la direttrice è bravissima».

A confermare e spiegare bene i numeri e le problematiche nel reperire nuove risorse, anche a causa dell’ubicazione non proprio “comoda” di Trieste, è Benzia. Puntualizzando anche che il museo, prima della riforma Franceschini, aveva solo dei vigilanti dedicati alla struttura che per il resto si reggeva sul personale della Soprintendenza. «Sullo staff amministrativo abbiamo avuto qualche problema, è vero, ma non è stato un nostro concorso, abbiamo pescato da graduatorie disponibili. La prima – specifica – è stata la cosiddetta “Ripam coesione”, da cui attingono più ministeri. Avevamo 116 persone autorizzate e soltanto 42 hanno deciso di venire al Mibact, ma hanno scelto sedi forse più comode di Miramare». Saltata questa opzione, c’è stata una seconda fase. «Abbiamo cercato di risolvere con Ales – continua –, sento spesso Contessa, mi sono occupato della situazione e abbiamo individuato due amministrativi ma con esiti non particolarmente confortanti. All’annuncio hanno risposto solo due persone, di cui una ha rinunciato e una è già arrivata a Miramare recentemente a tempo determinato, per tamponare la situazione». Ecco che finalmente si arriva alla soluzione imminente e definitiva, almeno per quanto riguarda i funzionari amministrativi. «Stiamo attingendo da Ripam Puglia (sezione regionale, ndr) tra i vincitori idonei. Su 75 persone per un tempo indeterminato procediamo ora con la convocazione dei soggetti che hanno dato espresso gradimento. Due arriveranno a Miramare come da organico di diritto entro maggio».

Per il personale amministrativo non funzionario invece ci vuole ancora un po’ di tempo. La carenza di organico la conosce bene anche l’ex soprintendente Corrado Azzollini, pure membro del cda del museo. Una problematica, dice, che «si trascina da tempo, una situazione ereditata, che già c’era quando faceva parte del Polo museale». Situazione segnalata sia da Azzollini che da Contessa più volte al ministero. «Ma non è una problematica solo di Miramare – precisa – che comunque deve risolvere il Mibact». Anche se autonomo, in questo caso, il museo non può fare nulla. «L’autonomia ha favorito invece la gestione diretta del parco, la decisione del calendario mostre, la possibilità di fare a livello locale degli accordi, come quello che Contessa ha realizzato con la Regione, che ha risolto determinati problemi nel parco: le guardie forestali sono riuscite a eliminare gli alberi pericolanti». Se però, a due anni dalla riforma, c’è già un miglioramento, Azzollini non si sbilancia. «È ancora presto per dirlo, considerando che amministrare con l’organico ridotto è difficilissimo, su questo sia io (prima dell’arrivo di Contessa è stato per un breve periodo direttore ad interim, ndr) che lo stesso Caburlotto abbiamo ereditato una situazione un po’ particolare che risentiva della mancanza del personale».

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