Nuove tabelle luminose alle fermate del bus

Sparisce il tabellone e arriva la “palina”, con il suo nome stampato sopra (“Infostop”), nuovo protagonista del nostro paesaggio urbano e nuovo strumento di comunicazione tra gli autobus e i passeggeri in attesa alle fermate. Non tutte, solo dove il traffico di utenti è più ampio, dove i percorsi sono più sensibili. Via Giulia, viale D’Annunzio, via Coroneo, via Carducci, viale Miramare, Campo San Giacomo, piazza Garibaldi, via Revoltella e via d’Alviano, via dell’Istria e piazzale Cagni i principali “stop” con le nuove segnalazioni su display. Trieste trasporti ne aveva installate 11 nel 2008, quest’anno ne ha piantate altre 19 e entro l’anno ne sono previste ulteriori 6, per un totale di 25, al costo di 11.40mila euro l’una, per un totale dunque di 2,85 milioni di euro.
A che cosa servono, se non a modernizzare con messaggi luminosi variabili tragitti e orari? A ben di più. Il sistema ha radice nell’”Automatic vehicle monitoring” (Avm) già da qualche anno installato sugli autobus triestini, che come spiega l’amministratore delegato di Trieste trasporti Cosimo Paparo, «è un “hardware” e “software” che funziona come una scatola nera, segnalando in continuo alla centrale operativa dove si trova ogni autobus in ogni momento, le soste e le partenze, i percorsi e i ritardi, così da poter rendicontare con esattezza il servizio di percorrenza complessivo sia alla Provincia e sia alla Regione, ma l’Avm è utilissimo anche per la sicurezza perché ogni inconveniente è subito comunicato alla centrale e attiva un contatto radio».
Tutto questo al cittadino è invisibile, ma adesso che si moltiplicano gli “Infostop” la cosa diventa utile anche per il passeggero dell’autobus, perché il tabellone luminoso segnalerà quali vetture sono in arrivo a quella fermata, tra quanti minuti, se ci sono blocchi del traffico, oppure scioperi, «sono l’orecchio visibile del bus» sintetizza Paparo.
Ben 10 mesi di pratiche burocratiche ha passato Trieste trasporti per poter piantare in terra le “paline”, c’è voluta anche l’autorizzazione della Soprintendenza, che ha espresso parere sul tipo di installazione, di palo, di video, e sulla resistenza del tutto alle raffiche di bora. E poi s’è dovuta impegnare AcegasAps per gli allacciamenti a terra. Come molti possono notare, molti video sono ancora spenti. Ma non è l’ultima fase, la seguente sarà una “app” per smartphone, i dati sulle percorrenze degli autobus si trasferiranno dalla “palina” alla mano del potenziale passeggero. E la tecnologia consente infine agevolazioni un tempo impensabili per chi ha difetti di vista, e tabelloni e “paline” non li vede, a volte per niente.
«Il sistema - prosegue Paparo - sarà pilotato anche per ipovedenti, che già adesso possono usare un telecomando che raccoglie le informazioni scritte e vocali che i nuovi autobus forniscono a bordo fermata dopo fermata, e con raggi infrarossi indirizza la persona verso le porte d’uscita. Il telecomando “leggerà” anche le comunicazioni del l’”Infostop”». Ma il costoso sistema toccherà alla fine, al massimo, 40 fermate. Mentre le fermate dei bus triestini sono in tutto 1500.
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