Nuove recinzioni attorno all’ex Maddalena

Il cantiere dell’ex Maddalena a San Giacomo sarà sorvegliato con maggior attenzione, saranno ripristinate le recinzioni dove danneggiate e soprattutto si provvederà a evitare nuovi ristagni d’acqua all’interno degli scavi. Sono le rassicurazioni fornite dal capocantiere della ditta che si occupa dei lavori a Michele Babuder, consigliere comunale di Forza Italia e presidente della Quarta Commissione, che si è fatto portavoce delle preoccupazioni e dei problemi segnalati a più riprese dai cittadini e che ha chiesto di effettuare un sopralluogo. «È da luglio scorso - spiega - che ricevo quasi quotidianamente foto e segnalazioni degli abitanti della zona. Si tratta di un’area di cantiere di edilizia privata sulla quale, allo stato, l’amministrazione comunale non ha diretta competenza. Ciò nonostante - precisa - raccogliendo le diverse problematiche evidenziate dai residenti, ho ritenuto opportuno richiedere agli uffici un incontro con l’impresa e in particolare con il direttore dei lavori, al fine di valutare possibili interventi mirati a limitare i disagi della popolazione. Tra i più rilevanti, fatto salvo il recente smontaggio della gru, tolta dopo le giornate di forte bora, nel corso degli ultimi mesi era emerso l’accumulo di acqua piovana nella parte più bassa del cantiere e la necessità di ripristinare in alcuni punti la delimitazione esterna. Con riferimento al primo aspetto la ditta competente è già intervenuta, provvedendo a riattivare il corretto funzionamento dei sistemi di deflusso dell’acqua, mentre si è impegnata a porre in essere ulteriori piccoli accorgimenti per il ripristino della recinzione. Si auspica quindi venga garantito un maggior presidio e, in previsione dell’approssimarsi della bella stagione, anche la messa in opera di ulteriori azioni volte a contrastare il proliferare delle zanzare».
Da mesi a più riprese i cittadini pubblicano sui social network le foto che mostrano lo stato in cui versa la zona. Nel 2016 e nei primi mesi del 2017 in molti hanno immortalato, spesso dalle finestre delle abitazioni vicine, soprattutto quei grandi spazi riempiti di acqua dal colore verdastro. Ristagni che hanno trasformato il sito in una sorta di palude, con tanto di verde cresciuto in alcuni punti, tra calcinacci, materiale edile e muri di cemento già realizzati. La “piscina” improvvisata si era creata in passato anche a causa di una tubatura rotta, poi risistemata. A formare nuovamente le vasche ci avevano pensato in seguito le piogge, con un livello dell’acqua salito di molto, tanto che i cittadini sul web si erano detti preoccupati anche per possibili cedimenti o infiltrazioni. A queste lamentele si erano affiancate quelle relative al degrado complessivo della zona più esposta sulla strada. «Proprio per questo è stata richiesta - aggiunge Babuder - una pulizia generale della parte che si affaccia su via dell’Istria». Il tutto in attesa di capire come e quando l’opera potrà riprendere a pieno ritmo.
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