Nuova rotonda in viale a Monfalcone, ecco il Comune vorrebbe evitare il caos traffico
TRIESTE Quattro mesi solo per rimettere a posto l’intersezione più trafficata di Monfalcone, ma staccando la spina a viale San Marco. Ad Anna Cisint è venuto un colpo. Perché sa che partite, come quelle delle opere viarie, non si possono perdere agli occhi dell’opinione pubblica. Sbagli un cantiere e gli anatemi del pendolare imbottigliato ti perseguiteranno per mesi, levi un cordolo e ti osannano sui social. Va così.
Pertanto quando il sindaco ha appreso dagli uffici che al fine di realizzare la nuova maxi rotatoria all’incrocio che guarda al porticciolo Nazario Sauro, altro punto da riqualificare completamente, per un quadrimestre il viale San Marco di fatto sarebbe diventato un vicolo cieco, con chiusura della strada al punto di contatto con viale Verdi e via Boito (e impossibilità di svolta a destra per chi arriva da Trieste e a sinistra per chi arriva da Ronchi) al solito ha battuto i pugni con Fvg Strade e preteso un’altra soluzione.
Infatti, nell’ennesima capriola, il progetto del rifacimento del nodo nevralgico della circolazione urbana monfalconese – progetto di cui si parla da almeno una dozzina d’anni – ha subìto una variazione: per consentire la realizzazione della nuova rotonda da 38 metri di diametro ne verrà creata una più piccola, a valle, cioè su viale Cosulich, per scongiurare l’interruzione dello schema degli attuali transiti. Unica difformità – ma davvero più di così non si poteva strappare – nel tratto dalla rotatoria a via Bellini-via Donizetti, dove il viale San Marco sarà a senso unico in direzione Grado. Quindi chi vi dovrà accedere potrà farlo solo risalendo da via Marziale, venendo da Panzano.
Nelle trattative, inoltre, il sindaco ha ottenuto la riduzione massima del sottopasso ciclopedonale, che non gradiva molto, infatti ha sottolineato ieri come il progetto sia stato ereditato da «chi c’era prima». Il declivio incomincerà praticamente subito sotto la rotatoria, proseguirà per una quarantina di metri prima di riaffiorare nei pressi del giardino Rossini, antistante la Capitaneria di porto. «La pendenza sarà dolce, del 6-8%», assicura la prima cittadina.
Inoltre, per abbattere la penombra Cisint ha preteso particolari accorgimenti: tre oblò sull’area verde della rotonda che illuminino, in una sorta di lucernario, l’ambiente sottostante, e un gioco di specchi che catturi quel fascio di luce e lo proietti all’interno. A corredo, arredo adeguato, dunque «porfido lungo il percorso del sottopasso», un ponticello preferibilmente con «passerelle in legno teak o comunque in stile consono all’ambiente marittimo», sempre il sindaco.
Il cantiere sarà diviso in due fasi. Nella prima verrà realizzato il ramo “preferenziale” della corsia che da viale Cosulich svolta su via Boito, per i transiti da Grado-Panzano verso Trieste. Si ricaverà dalla carreggiata esistente e una parte sarà realizzata ex novo nell’area sovrastante il porticciolo.
Qui gli interventi si raccorderanno con quelli in capo al Consorzio per lo sviluppo economico monfalconese chiamato a operare sulla testata del canale Valentinis, dove sarà creata una discesa a gradoni. Infatti anche il direttore generale Cesare Bulfon ha preso parte all’incontro con Fvg strade nei giorni scorsi.
Poi si entrerà nel clou, che occuperà un quadrimestre, cioè la creazione vera e propria della nuova rotatoria, con la mini-rotondina provvisoria (un ramo infilzerà parte del giardino Rossini) per consentire i flussi veicolari, come anticipato. Oltre alla rotatoria provvisoria si metterà mano alla rete di sottoservizi, al sottopasso e al percorso ciclopedonale. Inizio lavori a settembre 2021.
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