Nuova rotatoria al centro Lanza. Scatta a Sgonico l’iter dei lavori
SGONICO L’avvio della fase progettuale entro la fine di quest’anno. L’inizio dei lavori nel 2019 e, infine, l’inaugurazione entro il 2020.
Scatta l’operazione per la realizzazione della rotatoria destinata a sostituire l’incrocio fra la Strada provinciale 35 e la bretella che porta a imboccare da una parte il raccordo autostradale e dall’altra l’ingresso della frazione di Prosecco, noto ai più come “il crocevia del centro Lanza”.
Un intervento atteso da anni, percorso quotidianamente da migliaia di mezzi, dai pesanti Tir che devono raggiungere la vicina zona artigianale di Sgonico, Comune nel cui territorio si trova l’area che sarà soggetta alla realizzazione della rotatoria, fino alle vetture di coloro che dall’altipiano devono imboccare l’autostrada, passando per quanti si muovono nei dintorni di Prosecco. L’annuncio è stato dato da Monica Hrovatin, sindaco di Sgonico, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale.
«L’intero territorio – spiega Hrovatin – aspettava da almeno una quindicina di anni che si facesse quest’operazione, destinata a garantire maggiore sicurezza per tutti. Quello – aggiunge il sindaco – è un incrocio pericoloso, attraversato spesso da chi non rispetta le regole del Codice della strada che, in quel punto, impongono di non superare il limite di 50 chilometri all’ora».
A tutto questo va aggiunto il fatto che, soprattutto nelle giornate prefestive, la zona è frequentata da diverse famiglie che vanno a fare acquisti nei negozi che si affacciano sul piazzale, perciò il rischio di incidenti è ancora più elevato.
«Per realizzare l’opera – fa sapere la stessa Hrovatin – saranno utilizzati 550 mila euro messi a disposizione dall’Uti, che sta distribuendo le risorse per il triennio 2018-2020. Sono molto contenta che si parta con la progettazione – conclude il sindaco di Sgonico – in quanto con questa rotatoria si migliorerà il traffico su tutto il Carso». Nel corso della seduta, il Consiglio comunale ha anche approvato la variante al Piano regolatore comunale.
«Un iter – precisa a propria volta il vicesindaco Rado Milic – iniziato nell’ottobre del 2016, con l’adozione, da parte del Consiglio comunale, delle direttive proposte dalla giunta, con cui si dava anche mandato all’Ufficio tecnico di predisporre tutti gli atti necessari non solo alla stessa adozione ma anche e soprattutto alla successiva approvazione della variante parziale».
Queste le principali caratteristiche della variante: riduzione delle zone edificabili, trasformazione di zone E3 in altre zone agricole, ulteriore trasformazione delle zone militari dismesse, definizione delle zone omogenee in corrispondenza del tracciato del metanodotto, revisione delle norme tecniche di attuazione del Prgc, per allinearne le prescrizioni agli obiettivi perseguiti dal piano, in particolare riguardo le zone A “dei nuclei storici”, riformulazione degli obiettivi e delle strategie di piano relativamente alle zone produttive agricole, in modo da aumentare la flessibilità dell’utilizzo agricolo del territorio, nonché degli obiettivi e delle strategie di piano relativamente, invece, alle zone destinate alle attività estrattive. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo