Nuova povertà, il Comune tampona l’emergenza

L’assessore Famulari: i contributi al Teresiano portati subito da 626 a 690mila euro. Distacchi di luce e acqua a decine di famiglie che non riescono a pagare

di Maddalena Rebecca

Lui, il direttore della Caritas don Roberto Pasetti, chiama a raccolta le istituzioni affinchè aprano gli occhi e si facciano carico dell’emergenza povertà a Trieste? Loro, Comune, Provincia e Regione, non si sottraggono e annunciano la volontà di rafforzare l’impegno. Un impegno, mettono subito in chiaro i vertici delle tre realtà pubbliche, che peraltro esiste da tempo ed è documentato da decine di progetti avviati per sostenere le fasce deboli della popolazione. Nessuno comunque intende lavarsene le mani: se ce ne sarà bisogno, assicurano gli amministratori, in campo verranno messe nuove, ulteriori energie.

Recuperarle nelle pieghe di bilanci sempre più magri per effetto di tagli e minori trasferimenti statali, però, non sarà facile. Meglio quindi non aspettarsi cifre esorbitanti e prevedere piuttosto l’arrivo di piccoli contributi, stanziati in modo mirato. Su questa linea intende muoversi ad esempio il Comune che, già prima del grido d’allarme lanciato l’altro giorno da don Pasetti, aveva previsto delle poste aggiuntive per supportare l’operato della Caritas. «Visto l’aumento delle presenze negli ultimi anni - spiega l’assessore alla Protezione sociale Laura Famulari -, abbiamo deciso di incrementare di 60mila euro il contributo per l’attività del Teresiano. I fondi municipali passeranno dai 626mila euro del 2010 ai 690mila del prossimo anno, con una crescita di quasi il 10% rispetto alla vecchia convenzione. A questo si aggiungerà poi un contributo aggiuntivo di 10mila euro che farà salire da 90 a 100mila euro gli aiuti per coprire i costi del funzionamento della mensa. Voci - conclude Famulari - che possono portare un po’ d’ossigeno anche se chiaramente non bastano a risolvere i problemi di tanti cittadini. Persone che spesso, mi riferiscono gli operatori del Comune, non hanno neanche i soldi per pagare le bollette. Non a caso nell’ultimo anno sono sensibilmente aumentati i distacchi di luce e acqua effettuati dall’Acegas-Aps». «La lotta alla povertà è una necessità urgente che richiede l’impegno di tutti - chiarisce anche Roberto Cosolini -. Per questo, in sede di bilancio, daremo priorità proprio al sociale. Una precedenza che si tradurrà in azioni dirette, attraverso i servizi municipali, e indirette, con il sostegno a Caritas, volontariato e Terzo settore con cui lavoriamo per fare rete».

Di rinnovato impegno a sostegno delle fasce deboli parla pure l’assessore regionale al Bilancio Sandra Savino. «Su questi temi la Regione c’è stata e ci sarà sempre - spiega Savino -. Ci siamo presi a cuore le esigenze delle categorie in difficoltà e continueremo a farlo con strumenti che vanno dai progetti a sostegno dei pensionati, alla creazione di percorsi per la ricerca di alloggi Ater per i padri separati, fino all’attivazione del credito d’imposta per mantenere stabili le basi occupazionali».

Della partita intende essere anche la Provincia, pronta a giocare un ruolo particolare, quello di regista. «Come amministrazione - osserva Maria Teresa Bassa Poropat - non abbiamo competenze specifiche sulle politiche sociali, demandate ai Comuni. Possiamo però farci promotori di un coordinamento tra istituzioni, ma anche privati e fondazioni, per ottimizzare gli sforzi. Un impegno ulteriore rispetto a quello previsto a livello finanziario. Nel 2011 - continua la presidente provinciale -, siamo riusciti a stanziare 300mila euro per interventi mirati a contenere a contenere gli effetti della crisi. Interventi che contiamo di proseguire anche nel 2012, così rinnoveremo l’iniziativa avviata proprio con la Caritas per il recupero dei generi alimentari invenduti».

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