Nuova imposta sulla casa rincari anche sopra il 40%

Aumenti più elevati per gli alloggi dati in affitto ma la stangata non tralascerà le abitazioni principali. Per un monolocale in centro richiesti 230 euro in più

di Maddalena Rebecca

Il quadro, è vero, potrebbe ancora subire qualche aggiustamento dell’ultimo minuto. Gli assi portanti dell’operazione casa disegnata dal governo Monti, però, paiono ormai certi. Meglio quindi iniziare a familiarizzare con le pesanti novità inserite nella manovra - dal ritorno dell’imposta sull’abitazione principale alla rivalutazione del 60% delle rendite catastali -. E meglio, soprattutto, iniziare a farsi due conti per evitare di cadere dalla sedia quando in futuro arriveranno i bollettini per il pagamento dell’Imu.

Rincari

L’introduzione della nuova imposta sulla casa si tradurrà praticamente per tutti i proprietari in pesanti rincari. Chi possiede solo l’abitazione in cui vive riprenderà a pagare l’imposta abolita nel 2007 con importi maggiorati alla luce del nuovo coefficiente di rivalutazione. Chi dispone di più immobili, verserà sia l’aliquota del 4 per mille prevista per la prima casa (sempre che il Comune di Trieste non decida di ritoccarla all’insù per far cassa), sia quella del 7,6 fissata per le altre abitazioni, affittate o a disposizione. Ecco allora qualche raffronto, calcolato dal vicepresidente dell’Ordine dei commercialisti Giovanni Pugliese, riferito a diverse tipologie abitative.

Appartamento di lusso

Prendiamo un appartamento di ampie dimensioni (14 vani per un totale di 250 mq), classificato come A1 (categoria de luxe per la quale si continua a pagare l’Ici prima casa), ubicato in via Battisti e con una rendita di 2.458,33euro. Oggi, con l’aliquota fissata al 4,25 per mille, il proprietario paga 1.097 euro di imposta che, con la detrazione fissa del 103,29 euro, scendono poi a 993,740 euro effettivi. In base alla manovra Monti, dal 2012 lo stesso proprietario andrà a pagare 1.651,99 euro che, con la detrazione base di 200 euro prevista per chi non ha figli a carico, arriveranno poi a quota 1.451,99 euro. Nel giro di un anno, quindi, il rincaro sarà di quasi 460 euro in più, pari ad un +32%. L’impennata sarà poi addirittura del 43% nel caso in cui la casa di lusso in via Battisti sia data in affitto: in questo caso l’imposta (calcolata sempre prevedendo la detrazione base e con l’aliquota del 7,6 per mille), passerà da 1.806,87 a 3.138 euro.

Alloggio di medie dimensioni

Importi sensibilmente ritoccati anche nel caso di un appartamento di medie dimensioni di categoria A2, ad esempio un alloggio da 80-100 mq in via San Francesco, con rendita catastale di 738,53 euro, usato come prima casa. Oggi chi ci vive, in virtù della cancellazione dell’Ici sull’abitazione principale, non paga alcuna imposta. Dal 2012 invece, al netto della detrazione base, dovrà sborsare 296 euro. Qualora poi il proprietario decida di affittare l’alloggio, vedrà passare l’imposta da 542,820 euro a 942,955. Una crescita di 400 euro, pari al 42% in più.

Monolocale in centro

Prendiamo poi un piccolo alloggio di categoria A3 in zona 1, per intendersi un monolocale in via Slataper, con rendita di 423.49 euro. Se usato come abitazione principale, non è sottoposto al pagamento dell’Ici. Dal prossimo anno invece il proprietario dovrà pagare: magari poco, cioè 84,585 euro, ma pagherà. Nel caso di seconda casa, poi, la somma da versare salirà da 311,265 a 540,712euro, con un rincaro quindi di 229,447 euro.

Appartamento in periferia

Fin qui le case in centro. Ma a fare i conti con aumenti di imposta, poi, saranno anche i proprietario di abitazioni in zone periferiche, Borgo San Sergio per esempio. Lì per un appartamento sui 90mq con 5 vani e rendita di 787,60 euro, il proprietario pagherà il prossimo anno 329,267 euro a fronte degli 0 versati oggi in virtù dell’abolizione dell’Ici prima casa. Se usato poi come investimento, quell’alloggio, rivalutato del 60% in termini di rendita catastale e soggetto all’aliquota ordinaria del 7,6 per mille, da gennaio costerà in tasse 1.005,608 euro a fronte dei 578,886 attuali, con una differenza quindi di 426,722 euro.

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