Nuova giunta regionale Fvg: è il giorno in cui si svelano i nomi
TRIESTE È il giorno dell’ufficializzazione della giunta regionale. Massimiliano Fedriga, alle 11.30 nel palazzo di piazza Unità, presenterà la squadra per il prossimo mandato, fatta di numerose riconferme e i nomi nuovi di Fratelli d’Italia. Un vertice romano tra il presidente della Regione, il portavoce Edoardo Petiziol e i vertici meloniani, il ministro pordenonese Luca Ciriani e il coordinatore Fvg Walter Rizzetto non è bastato ieri a chiudere l’ultimo nodo, quello che vede FdI della Destra Tagliamento preferire il consigliere regionale uscente Alessandro Basso a Cristina Amirante, assessore all’Urbanistica del Comune di Pordenone, per la delega alle Infrastrutture.
Amirante sarebbe la soluzione per diversi incastri, anche perché terza donna dell’esecutivo (il numero minimo per legge) accanto alla leghista Barbara Zilli, sempre alle Finanze, e Alessia Rosolen, espressione della lista del presidente riconfermata a Lavoro, Famiglia e Istruzione. FdI, però, deve appunto fare i conti con le pressioni pordenonesi pro Basso (in particolare del sindaco Alessandro Ciriani, fratello di Luca), con un inserimento in giunta che determinerebbe la necessità di trovare una donna della provincia di Udine che FdI non pare però in grado di individuare. Di qui, nonostante Fedriga, pure ieri sera, confermasse l’appuntamento di oggi per la presentazione degli assessori, l’evidente spaccatura interna a un partito che credeva di potersi giocare più carte al momento del riparto delle deleghe e che invece, visto il risultato elettorale meno roboante delle attese, si ritrova a gestire non poche tensioni.
Per il resto, non ci dovrebbero essere sorprese sui nomi di Riccardo Riccardi per Forza Italia alla Salute, dei leghisti Zilli, Stefano Zannier (Agroalimentare) e Sebastiano Callari (Patrimonio), dei “presidenziali” Rosolen, Sergio Bini (Attività produttive) e Pierpaolo Roberti (Autonomie e Sicurezza) e di Fabio Scoccimarro, l’unico meloniano sicuro di un posto blindato da precedenti accordi ai piani alti di FdI nazionale.
Il Pd sceglie a sua volta la linea della continuità confermando, anche se a tempo, il capogruppo uscente Diego Moretti. In un incontro tra i dieci eletti in piazza Oberdan, con la spinta – così raccontano i bene informati – della deputata Debora Serracchiani, è emersa l’autocandidatura dell’ex sindaco di Palmanova Francesco Martines, il più votato in assoluto nella tornata del 2 e 3 aprile. Il gruppo ha tuttavia preferito ribadire la fiducia in Moretti (con Martines che dovrà decidere ora se fare il vice), per quanto fino alla legge di Stabilità di fine anno, dopo di che si rivaluterà la situazione. «Ci siamo confrontati e abbiamo preso le decisioni senza dover ricorrere al voto, c’era un buon clima», fa sapere Moretti.
La riunione è servita anche a riempire altre caselle. Francesco Russo dovrebbe essere nuovamente il vicepresidente del Consiglio e farà parte, assieme alla sindaca di Treppo Grande Manuela Celotti, dell’Ufficio di presidenza.
Nell’attesa della prima seduta dell’aula, in programma mercoledì 26 aprile, rimane anche da verificare se Insieme liberi, la lista sotto la soglia del 4% per una manciata di voti, deciderà se depositare o meno ricorso. «Stiamo facendo le verifiche del caso», si limita a dire Giorgia Tripoli, l’avvocato udinese che ha corso per la presidenza della Regione.
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